di Chiara Cantoni

Monitoraggio a distanza, prenotazioni elettroniche, sistemi di localizzazione per chi soffre di disturbi cognitivi, intervento rapido sull’emergenza, ma soprattutto possibilità di offrire prestazioni da remoto, riducendo le visite ospedaliere e il carico sui budget della sanità. Se è opinione condivisa che la coversione Ict dei sistemi di healthcare sia ormai ineluttabile, si prevede che device e software dedicati genereranno entro il 2018 un mercato di quasi 2 miliardi di euro. 
on è un caso che un big dell’elettronica di consumo come Samsung abbia scelto di puntare sulla telemedicina con dispositivi indossabili di ultima generazione: annunciando 50 milioni di dollari di investimento per progetti orientati al telemonitoraggio, il 28 maggio, a San Francisco, l’azienda ha svelato il prototipo del braccialetto intelligente, Simband, collegato alla piattaforma Sami, in grado di raccogliere dati sui parametri vitali di chi lo porta: glucosio nel sangue, saturazione d’ossigeno, frequenza cardiaca, pressione e molto altro. La versione beta della piattaforma sarà a disposizione degli sviluppatori di tutto il mondo entro la fine dell’anno. Un treno, quello dell’e-Health, che l’Italia non può permettersi di perdere. «Una leva strategica per conciliare la qualità del servizio con il controllo della spesa, favorendo l’erogazione delle cure secondo percorsi più flessibili e personalizzati», ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo il 3 luglio al convegno di Italia Longeva sulla Tecnoassistenza.

Nel Belpaese, si stimano circa 7,5 milioni di pazienti cronici che potrebbero giovare del telecare e l’Osservatorio Ict in Sanità del Politecnico di Milano calcola risparmi potenziali per almeno 6,8 miliardi di euro annui attraverso l’uso esteso della sanità digitale. «L’incremento dell’età media implica l’inevitabile aumento delle patologie cronico-degenerative, delle pluripatologie e della comorbilità», dice Gianfranco Gensini, presidente Sit, Società italiana di telemedicina e sanità elettronica. «La maggior parte di queste non richiede ricovero, ma un controllo clinico costante che può essere eseguito direttamente a domicilio». La conferma arriva dal più importante studio di telemedicina mai realizzato in Italia su 300 diabetici seguiti attraverso Doctor Plus, innovativo servizio di monitoraggio remoto firmato Vree Health, società di Msd Italia specializzata nell’healthcare, dedicato a pazienti con diabete, Bpco e scompenso cardiaco. Patologie che costano ogni anno al Ssn 18 miliardi di euro. Incoraggianti i risultati dello studio, condotto dalla Fondazione Mario Negri Sud, Chieti: miglioramento dei valori glicemici, riduzione di complicanze, minori visite specialistiche. Alleggerite le strutture ospedaliere, protagonisti del Servizio sono il medico di medicina generale e i pazienti stessi che, attraverso l’automonitoraggio, diventano attori della propria salute. Le misurazioni effettuate a casa, tramite un kit di dispositivi certificati, vengono inviate a una piattaforma in cloud accessibile al medico, allo specialista e alla centrale infermieristica, che si attiva sulla base di un sistema di triage: quando un valore supera una certa soglia, corrispondente a codici bianchi o gialli, gli operatori contattano il paziente offrendogli suggerimenti; con allarme rosso, avvertono il medico curante che a sua volta contatta il paziente. «Se la soluzione Doctor Plus fosse applicata a tutti i diabetici con co-morbidità in Italia, circa 1,5 milioni, si potrebbe risparmiare oltre 1 miliardo di euro: 140 milioni circa, nella sola Regione Lazio», dice Pierluigi Antonelli, presidente e ad di Msd Italia.

Va da sé, che la tecnologia da sola non basta, senza il collegamento con una centrale di servizio in grado di garantire la presa in carico di lungo termine o d’urgenza. Lo aveva capito, già nel 1993, il Gruppo Beghelli, lanciando il suo primo device per il telesoccorso, oggi, rinnovato nel Telesalvalavita Sistema Beghelli, grazie al quale è possibile inoltrare chiamate di emergenza semplicemente premendo il tasto rosso sull’apparecchio oppure dal telecomando in dotazione. Con l’aggiunta di sensori accessori, inoltre, il sistema è in grado di inviare autonomamente allarmi di tipo ambientale o antintrusione. In modo automatico, un messaggio a sintesi vocale raggiunge fino a otto numeri telefonici preimpostati dall’utente o, in alternativa, il Centro SOS Beghelli, operativo su base nazionale h24.