di Paola Valentini

Sfilza di nuovi record per il bilancio semestrale di Banca Generali, che ha chiuso i primi sei mesi con un utile netto in crescita del 24% rispetto al primo semestre 2013, a 88,4 milioni di euro. È la miglior semestrale nella storia della banca. E ieri il titolo ha guadagnato l’1,1% a 20,9 euro. 
Al top anche la raccolta netta totale pari a 2,3 miliardi, +64% sullo stesso periodo del 2013, superando i flussi netti registrati nell’intero 2013 (2,27 miliardi), già ai massimi storici. «Pensiamo di raggiungere a fine 2014 i 3 miliardi di raccolta netta di cui 2,8 nel solo risparmio gestito», spiega PierMario Motta, amministratore delegato di Banca Generali. «I livelli senza precedenti in tutte le principali voci di bilancio», ha proseguito Motta, «sono la conferma migliore del valore della nostra offerta e della qualità dei nostri consulenti, che si adoperano per valorizzare i risparmi delle famiglie in un periodo di forti pressioni sui tassi». I profitti hanno beneficiato della crescita qualitativa e quantitativa delle masse nel periodo, che ha dato forte impulso alle commissioni ricorrenti. I conti sono stati sostenuti anche dalla riduzione dello spread tra Btp e Bund. Il gruppo infatti ha sfruttato la dinamica favorevole dei mercati finanziari legata alla riduzione del rendimento aggiuntivo del titolo di Stato italiano con effetti benefici sul trading.

Il margine d’intermediazione si è attestato a 229 milioni, +21,5% rispetto al 30 giugno 2013 grazie alle attività ricorrenti, in particolare le commissioni di gestione, cresciute a doppia cifra, oltre alla già citata attività di trading, che ha saputo cogliere le opportunità legate alla ripresa, a seguito delle elezioni europee, dei governativi italiani. 
Nel frattempo il margine d’interesse ha toccato 55,3 milioni (63,6 milioni nel primo semestre 2013). La contrazione è legata alla discesa dei tassi e al rimborso di 200 milioni di prestiti nell’ambito della partecipazione della banca alle attività di finanziamento della Bce (Ltro). Negli ultimi 12 mesi il gruppo ha contrastato la riduzione dei rendimenti sia con l’espansione degli impieghi, sia con lo sviluppo del credito contro-garantito.

«Noi siamo una realtà che fa consulenza e nei prossimi mesi la spinta ai conti arriverà maggiormente dal nostro core business», afferma Motta, «d’altra parte oggi proprio i tassi bassi facilitano il nostro lavoro di gestori del risparmio perché ci confrontiamo con i titoli di Stato che a tre anni rendono l’1%».

Quanto ai flussi, la raccolta netta della banca stand-alone si è attestata a 1,67 miliardi (+18%), equivalente a una produttività media per professionista di 1,1 milioni in soli sei mesi. Banca Generali ha inoltre completato nel periodo l’inserimento di 69 consulenti finanziari d’esperienza di Simgenia sim. Le masse apportate al 30 giugno sono state 648 milioni, tutte in prodotti di risparmio gestito o bancario. La raccolta si è concentrata su prodotti gestiti e assicurativi, che hanno portato flussi per 2,06 miliardi, il 90% circa del totale. Tra i singoli prodotti va sottolineato il successo di BG Stile Libero, polizza multi-ramo lanciata a marzo, che in quattro mesi ha raccolto circa 700 milioni.

Le masse totali hanno toccato 32,3 miliardi (+18% rispetto ai 27,4 del 2013, +11% da inizio anno), anche in questo caso un livello mai toccato. Nel dettaglio, le masse gestite e assicurative registrano un +21% a 23,8 miliardi e rappresentano ora il 74% delle masse totali, in aumento del 2% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Le masse amministrate sono salite a 8,5 miliardi. (riproduzione riservata)