Ripresa significativa per i mutui residenziali in Italia. Nei cinque mesi da gennaio a maggio l’erogato è aumentato del 28% grazie alla felice combinazione tra diminuzione del prezzo delle abitazioni, tassi di interesse ai minimi storici e spread applicati ai finanziamenti decisamente più bassi degli anni scorsi. A segnalarlo è il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che però guarda allo scenario con cautela: «non si è certo tornati ai livelli di prima della crisi, ma il dato mostra sicuramente un inizio di aumento della fiducia», ha spiegato. Nel complesso, tra gennaio e maggio l’ammontare le erogazioni per i mutui finalizzati all’acquisto della casa è salito a quota 9,5 miliardi contro i 7,4 miliardi dell’analogo periodo del 2013 e contro gli 8,7 miliardi del 2012. Elevato invece è ancora il divario rispetto ai dati del 2011, quando nei primi tre mesi dell’anno l’ammontare dei nuovi mutui casa svettava a 19,1 miliardi. Ma risalire dal baratro del -70% subito dall’erogato in pochi anni non potrà essere né semplice né veloce. Tuttavia il miglioramento del trend è confermato anche da altri fattori: la ripresa della domanda di mutui data ormai quasi un anno, visto che è partita nel luglio 2013, mentre sul fronte dell’erogato il secondo trimestre 2014 si è rivelato migliore del primo, peraltro già in crescita, consolidando quindi l’andamento al rialzo. Parlando di credito in generale, «lo stock delle banche in Italia non è diminuito rispetto ai valori pre crisi», ha fatto notare il presidente dell’Abi. «I prestiti in atto sono superiori a quelli erogati prima della crisi e in 21 anni l’importo è quasi quadruplicato e nell’ultimo decennio è raddoppiato. Segnali positivi infine anche dal leasing con flussi in crescita dell’1,1% nei primi 5 mesi dell’anno. Escludendo il settore energia, l’incremento sfiora il 10%. Più in dettaglio il mercato del leasing ha segnato un +10,9% nel numero di nuovi contratti e un aumento dell’1,1% nel valore dei nuovi contratti. Patuelli ha infine sottolineato un rallentamento delle nuove sofferenze. «Il fenomeno non è finito», ha precisato, ma quando un organismo si ammala, non può guarire all’improvviso. (riproduzione riservata)