Sono sempre di più le polizze occulte legate a servizi offerti da agenzie di viaggio, concessionari auto, istituti bancari, aziende per la fornitura di energia elettrica, gas e acqua, aziende di trasporto marittimo o aereo, aziende produttrici o distributrici di beni di largo consumo, Federazioni nazionali e associazioni sportive. È su queste che sta indagando l’Ivass, facendo luce su un fenomeno «che coinvolge più di 15 milioni di assicurati con oltre 1.600 tipologie di pacchetti, offerti a seguito di accordi commerciali tra imprese di assicurazione e operatori economici di varia natura».

Spesso le coperture assicurative, ha spiegato l’Ivass in una nota, «sono parte integrante di offerte commerciali che comprendono beni o servizi di natura non assicurativa (all inclusive) oppure sono distinte e abbinabili al bene o servizio principale. In molti casi viene dichiarata la gratuità della copertura assicurativa, aspetto che dovrà essere approfondito, per accertare che i relativi costi non siano ribaltati sui consumatori dai fornitori del bene/servizio principale».

Dall’indagine sono emerse criticità che attengono alla conoscibilità delle garanzie, alle modalità di adesione e di scioglimento del contratto e alla chiara esplicitazione dei costi, sui quali l’Ivass sta predisponendo alcune linee di intervento. Le risultanze dell’indagine sono state trasmesse anche all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, al garante della privacy e all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico per i profili di rispettiva competenza e per valutare l’opportunità di attivare azioni congiunte a tutela dei consumatori.

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