La stragrande maggioranza degli iscritti a Coopersalute (su oltre 56 mila ben il 68%) è di sesso femminile. E la «grande sfida del domani, di cui bisognerebbe occuparsi quanto prima», dichiara il direttore Andrea Papini, è «assicurare dei servizi al lavoratore non soltanto quando è in servizio, bensì quando l’età cresce e i bisogni di carattere sanitario ed assistenziale diventano ancora più forti».

 

Domanda. Nel fondo, dunque, predomina il «rosa». Qualche altra caratteristica da segnalare?

Risposta. Oltre il 72% della nostra platea ha meno di 45 anni. Copriamo una vasta area che si serve del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese operanti nella distribuzione cooperativa, firmato nel 2004. Si tratta, pertanto, in buona parte di aziende «con il marchio coop», tuttavia siamo aperti anche a realtà che progettano il fotovoltaico, agli studi professionali ecc.

D. Quali prestazioni erogate?

R. Offriamo garanzie riguardo a interventi chirurgici, visite specialistiche, diagnostica, maternità, poi siamo attivi sui versanti dell’infortunio e della malattia, e prevediamo le cure odontoiatriche. Nell’ambito di queste macroaree, quella che fa la parte del leone è la diagnostica, che rappresenta circa il 30% delle nostre liquidazioni.

D. Il welfare integrativo si dimostra sempre più importante, laddove la spesa sanitaria pubblica si riduce. E lo sarà maggiormente in futuro, considerato l’allungamento dell’aspettativa di vita.

R. Affermazione corretta. Ma è proprio sull’ampliamento della speranza di vita che i nostri fondi presentano limiti, su cui sarebbe giusto intervenire: non affrontano il problema della non autosufficienza nell’avvenire degli iscritti. E, invece, le possibili fattispecie di difficoltà cui la persona va incontro in età avanzata dovrebbero trovare una loro tutela, al di là della conclusione di un rapporto lavorativo. La considero la prossima sfida, su cui l’intero comparto dei fondi dovrebbe iniziare a ragionare e formulare soluzioni adeguate. Il dipendente non può esser sostenuto soltanto fino a quando è in servizio.