Di Riccardo Tacconi

Negli Stati Uniti d’America, dal 31 gennaio 2012, è aperta una class action, avanzata prima in varie sedi e poi in buona parte riunificata davanti alla Corte Federale dell’ Est Pennsylvania, che, già a giugno 2013, coinvolgeva 4.800 ex giocatori di football, fra cui molte stars, cui andavano aggiunte le mogli, per un totale di 5.800 persone, raccolte in 242 cause, per i danni cerebrali ed altri traumi, riportati nelle partite della Lega, anche e soprattutto a causa della “spinta” a continuare a giocare la partita in corso, pur avendo subito tali traumi.

Tale “spinta” – legata all’immagine di “macho world” del football – non era limitata all’interno della Lega, ma era anche molto “pompata” dai giornali, che avevano, per esempio, demolito un giocatore famoso, perché si era ritirato da una partita, a causa di un infortunio al ginocchio.

Gli ex giocatori, potenzialmente interessati dovrebbero essere, ora, circa 20.000.

Non è mancato un dibattito sulla violenza eccessiva del football, anche se un grande giocatore come Danny Marino, una delle stars USA, si è dissociato dall’azione.

L’accusa alla NFL è stata di non aver provveduto ad una diversa educazione e formazione dei giocatori su questo punto e di non aver mai fatto nulla contro la mentalità sopra descritta.

Come detto, le cause sono state riunificate in gran parte e, dopo un lungo iter che ha appassionato i tifosi, la vertenza, partita con la richiesta di creare un fondo di 765 milioni di dollari, si sta concludendo, essendo arrivata l’approvazione del giudice competente, con un accordo per la costituzione di un fondo di assistenza di $ 675.000.000, a protezione dei giocatori che abbiano sviluppato o sviluppino patologie cerebrali conseguenti a traumi di gioco, per i prossimi 65 anni.

Tale fondo si aggiunge alle tutele già fornite dall’assicurazione sanitaria dei giocatori, che, essendo privata, potrebbe essere disdetta.

Resta aperto un problema, in quanto alcuni studi legali continuano con azioni separate senza aderire a questo accordo.

Il caso NFL ha avuto un effetto di trascinamento in quanto anche atleti della NCAA (La Lega del basket universitario) e della NHL (la lega dell’Hockey) si sono mossi con azioni similari, tuttora in corso. La NHL esplicitamente accusata di aver trasmesso video, che esaltano la violenza del gioco.

Case Information

Case Title

MDL-2323 IN RE: NATIONAL FOOTBALL LEAGUE PLAYERS’ CONCUSSION INJURY LITIGATION

Case Number

2:12-md-02323

Court

Pennsylvania Eastern

Nature of Suit

P.I.: Other

Judge

ANITA B. BRODY

Date Filed

January 31, 2012