di Anna Messia

 

A 18 mesi dall’investimento la Cassa Depositi e Prestiti ha portato a casa un guadagno del 30%, con una plusvalenza di 276,6 milioni. L’operazione è quella sul 4,5% delle azioni di Generali Assicurazioni e la plusvalenza, in realtà, è stata realizzata dal Fondo Strategico Italiano a cui la Banca d’Italia, a fine 2012, conferì i titoli della compagnia assicurativa per evitare possibili conflitti d’interesse quando assunse anche il coordinamento dell’Ivass, l’autorità di controllo assicurativa. 
Ieri la Cassa presieduta da Franco Bassanini ha completato il collocamento dell’1,91% del capitale di Generali, attraverso un’operazione di accelerated bookbuilding riservato a investitori qualificati. La cessione si è chiusa a un prezzo finale pari a 15,7 euro per azione, per un totale quindi di 467,5 milioni. Oltre a questa cessione il Fondo Strategico Italiano, lo scorso maggio, ha però messo di fatto in vendita, con un’operazione a termine che scade nel dicembre 2015, anche altri 40 milioni di azioni Generali, ereditate sempre da Via Nazionale, che corrispondono al 2,569% del capitale della compagnia, ad un prezzo giù stabilito. In pratica l’intero 4,5% del capitale è stato quindi ceduto, anche perché su quel 2,569% oggetto del prestito titoli e della vendita a termine, Cassa Depositi e Prestiti non esercita più neanche il diritto di voto. Con l’operazione chiusa ieri, che ha visto Merrill Lynch International come sole bookrunner, «Fsi ha completato l’operatività sulla partecipazione detenuta in Generali assicurazioni», hanno dichiarato ieri dalla Cassa Depositi e Prestiti, mantenendo quindi l’impegno preso di procedere a un’ordinata vendita della partecipazione entro il dicembre 2015, a condizioni di mercato. Con un ottimo andamento tra l’altro, visto appunto che il guadagno è stato del 30% e il ritorno complessivo di 276,6 milioni, di cui 45,4 milioni relativi all’incasso di dividendi durante il periodo dell’investimento e 231,2 milioni di plusvalenza che sarà ripartita tra i soci del Fondo Strategico, ovvero Cdp, Banca d’Italia e Fintecna. Non in parti uguali però. Perché secondo quegli accordi firmati a dicembre 2012, alla Banca d’Italia, azionista del Fondo Strategico per il 20%, sia tramite azioni privilegiate (che pesano per due terzi della sua quota) sia tramite titoli ordinari, verranno corrisposti circa 100 milioni dei 276,6 milioni complessivi. A questo punto manca soltanto un ultimo passaggio da compiere nell’operazione che ha visto coinvolti Cdp, Bankitalia e Generali. Gli accordi sottoscritti a dicembre 2012 tra le parti prevedono infatti che, completata la vendita della partecipazione inGenerali (che si chiuderà però definitivamente solo a dicembre 2015, con la scadenza dei contratti di copertura), il Fondo strategico Italiano procederà al rimborso delle sole azioni privilegiate di Banca d’Italia. L’istituto di Via Nazionale resterà insomma azionista con le sole azioni ordinarie di Fsi, ovvero poco più del 6,5%.

Ieri intanto il titolo di Assicurazioni Generali ha chiuso in flessione del 3,1%, risentendo proprio della cessione avviata dalla Cassa Depositi e Prestiti, a 15,5 euro. Ma per gli analisti resta una buona occasione di acquisto, perché c’è stato semplicemente un aggiustamenti rispetto al prezzo di collocamento. (riproduzione riservata)