Solvency 2, la direttiva europea per la gestione del rischio nel settore assicurativo che partirà a inizio 2016, rappresenta una «svolta davvero radicale. Dobbiamo attrezzarci tutti, supervisori e compagnie, a gestire la trasformazione, rendendola più spedita, perché siamo in ritardo: non per colpa nostra ma a causa del percorso accidentato del negoziato europeo». A sottolinearlo è stato il presidente dell’Ivass Salvatore Rossi, intervenuto ieri all’assemblea dell’Ania. «Con Solvency 2», ha aggiunto, «i supervisori avranno a disposizione strumenti sicuramente più efficaci di quelli attuali, a maggiore tutela degli assicurati». Molte imprese, soprattutto di dimensioni medio-piccole, devono cambiare parecchio del loro modo di essere e di procedere. Uno degli aspetti più critici è «il funzionamento degli organi amministrativi», ha aggiunto Rossi, assicurando che «Solvency 2 non dovrebbe richiedere, in media, una ricapitalizzazione del sistema delle imprese assicuratrici europee». Ma occorre che le imprese sfruttino quest’anno e mezzo di transizione, ha aggiunto, per adattare le loro strategie di business al nuovo assetto regolamentare. Dunque, per il presidente dell’Ivass, «c’è molto da fare non solo per le imprese, ma anche per chi ha responsabilità di vigilanza».