RCD

Sfatiamo un tabù che pare intoccabile

Autore: Clemente Fargion
ASSINEWS 244 – luglio 2013

Premessa
L’estraneità del rischio d’impresa rispetto al mondo assicurativo è uno dei pochi punti fermi ed immutabili, in un sistema che cresce ed evolve (forse qualche volta involve), ma in generale non resta mai uguale a se stesso. Se però si prova a cercare le ragioni di tale estraneità, non è facile trovare una risposta esaustiva.
È vero che i rischi dei quali si occupano le assicurazioni, hanno un carattere di contingenza rispetto all’attività, mentre il rischio d’impresa è congenito con la stessa attività imprenditoriale. Da ciò trae ispirazione la nota battuta ironica, nella quale molti di noi si sono imbattuti, secondo la quale l’assicuratore avrebbe diritto di pretendere anche la partecipazione ai benefici economici dell’impresa della quale si fosse assunto i rischi. L’affermazione che il rischio d’impresa non può essere assunto dall’assicuratore è entrata nelle nostre consuetudini al punto di suonare come uno slogan.
Senza voler contestare la legittimità di questa esclusione, mi propongo di indagare, con l’obiettività che deve avere un’analisi degna di questo nome, fin dove il termine rischio d’impresa sia utilizzato in modo appropriato.CONTENUTO A PAGAMENTO
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