Il volume dei premi contabilizzati nei Corpi Veicoli Marittimi nell’anno 2012 nei rami si è ridotto significativamente, passando da 315 milioni del 2011 a 256 milioni con una variazione negativa del 18,6% (-13,4% considerando anche le rappresentanze UE).

Lo si legge nella pubblicazione ANIA Mat Insurance review.

Le ragioni principali di tale riduzione sono legate

–          al permanere degli effetti della crisi economica mondiale che ha colpito anche il settore dello shipping

–          ad una forte concorrenza a livello internazionale

–          alla contrazione dei valori assicurati

–          e, per alcune imprese primarie, ad una razionalizzazione del portafoglio.

Il numero dei contratti in portafoglio è diminuito rispetto allo scorso anno. La prospettiva di crescita annua media della raccolta premi del settore nell’anno corrente (2013) risulta negativa (con oscillazioni prevedibili

tra –2% e -10%) mentre per il triennio successivo 2014-2016 appare stazionaria (con oscillazioni prevedibili tra -2% e +2%). I costi della riassicurazione per l’esercizio 2012 sono rimasti sostanzialmente invariati.

Il loss ratio 2012 è notevolmente peggiorato (circa 35 punti percentuali). Le ragioni fondamentali di tale peggioramento vanno ascritte – oltre che alla diminuzione della raccolta premi – essenzialmente a major

claims: Costa Concordia; Gelso M., la petroliera incagliata nella scogliera della Mazzarona nel siracusano nel marzo 2012; MSC Flaminia, la nave portacontainer colpita da un incendio e rimasta alla deriva al largo delle

coste Bretoni della Cornovaglia.

Per le merci trasportate Il volume dei premi contabilizzati nell’anno 2012 si è ridotto del 2,4% (-1% se si considerano anche le rappresentanze UE) rispetto all’anno precedente.

La crisi economica e la contrazione dei fatturati, e più in generale, dei parametri di computo del premio, rappresentano le cause primarie di tale riduzione.

Peraltro, in alcuni casi, l’aumento di valore delle materie prime(commodities) ha compensato le perdite dovute alla contrazione del fatturato. Analogamente il calo registrato nel settore domestico è stato

in parte compensato dal lieve incremento dei traffici internazionali.

Il numero dei contratti in portafoglio è, nella media globale, rimasto invariato. La prospettiva di crescita annua media della raccolta premi del settore nell’anno corrente (2013) appare negativa (tra -2% e –

10%) mentre nel triennio successivo dovrebbe risultare stazionaria, attestandosi su valori compresi tra il – 2% e il +2%.

I costi della riassicurazione per l’esercizio 2012 sono stati sostanzialmente invariati.

Il loss ratio 2012 è leggermente peggiorato rispetto all’anno precedente pur attestandosi su valori più che accettabili (52% di loss ratio).

Le ragioni principali non sono però legate alla sinistralità (aumento della frequenza o del costo medio di sinistri o presenza di major claims) quanto piuttosto alla contrazione dei premi, effetto della crisi economica in atto.

Per i corpi aeromobili il volume dei premi contabilizzati si è ridotto nell’anno 2012 dell’11,9% (-10,5% considerando anche le rappresentanze UE), confermando il trend negativo degli anni precedenti.

Le cause sono legate alla persistente situazione di crisi economica e alla conseguente contrazione del mercato italiano in termini di operatori e valori flotta nonché all’eccesso di capacità sottoscrittiva e alla competizione internazionale su rischi italiani che hanno determinato una rilevante riduzione delle quote piazzate sul mercato.

Il numero dei contratti in portafoglio si è generalmente ridotto. La prospettiva di crescita annua media della raccolta premi del settore nell’anno in corso (2013) appare negativa (con oscillazioni prevedibili tra –2% e -10%) mentre per il triennio successivo (2014-2016) si prevede una situazione stazionaria (tra -2% e +2%) o ulteriormente lievemente negativa.

I costi della riassicurazione per l’esercizio 2012 sono diminuiti o al più rimasti sostanzialmente invariati.

Il loss ratio di mercato per il 2012 è notevolmente migliorato passando dal 113,5% del 2011 al 15,2% del 2012.

Le ragioni di tale miglioramento vanno ascritte al calo della frequenza dei sinistri anche legato ad una riduzione dell’attività di volo.

A differenza del precedente esercizio, nel 2012 non sono stati registrati eventi catastrofali o di particolare rilievo economico.

Nella RC aeromobili il volume dei premi contabilizzati si è ridotto nell’anno 2012 del 22,1% (- 20,3% considerando anche le rappresentanze di imprese UE) rispetto all’anno precedente che risultava già in calo rispetto al 2010. Come per il ramo corpi, le cause sono legate allo scenario economico di riferimento particolarmente negativo e alla riduzione del mercato italiano in termini di operatori, movimenti, passeggeri e merci trasportate.

Oltre alla diminuzione del numero degli operatori aeronautici, che determina una riduzione dei premi e la richiesta di massimali minimi di legge, va segnalata la grossa crisi del settore dell’ala rotante per attività di aerotaxi e lavoro aereo.

Il numero dei contratti in portafoglio si è generalmente ridotto. La prospettiva di crescita annua media della raccolta premi del settore nell’anno in corso (2013) appare negativa (con oscillazioni prevedibili tra –

2% e -10%) e per il triennio successivo (2014-2016) stazionaria (tra – 2% e +2%) o ulteriormente lievemente negativa.

I costi della riassicurazione per l’esercizio 2012 sono diminuiti o al più rimasti sostanzialmente invariati.

Il loss ratio di mercato per il 2012 è migliorato rispetto al 2011, passando dal 16,5% al 10,5%. Tale miglioramento si configura principalmente come effetto del calo della frequenza sinistri.

Si conferma il trend positivo degli ultimi anni in termini di frequenza probabilmente anche dovuto alla riduzione dell’attività di volo. Non si sono registrati sinistri catastrofali o di particolare rilievo economico.