Salvatore Ligresti si è detto sorpreso che i magistrati pensino a un pericolo di fuga. Lo ha fatto sapere il suo legale Gian Luigi Tizzoni al termine dell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto ieri pomeriggio a Milano presso l’ufficio del gip Franco Cantù Rajnoldi.
“Sono sorpreso – ha detto Ligresi tramite il suo legale – che sospettino che io, a più di 80 anni pensi a scappare”. L’ex numero uno di Fonsai ha ricordato che “nella mia vita quando ho dovuto pagare ho pagato, ho affrontato anche di recente tutti i miei processi e non mi sono mai sottratto”.
Ligresti si è avvalso con il gip della facoltà di non rispondere perché intende direttamente confrontarsi con la procura di Torino che ha avviato un’indagine per falso in bilancio e aggiotaggio che riguarda diversi esponenti della famiglia siciliana e alcuni manager e ha portato agli arresti, tra gli altri, delle figlie Giulia e Jonella.
Il legale dell’ingegnere ha spiegato che l’eventuale richiesta di revoca degli arresti domiciliari per l’ex numero uno di Fonsai verrà eventualmente richiesta dopo l’interrogatorio dei pm torinesi.
Fin da subito, tuttavia, il legale tiene a precisare che valuta la misura degli arresti domiciliari per Salvatore Ligresti non congrua: “L’ingegnere Ligresti – ha spiegato – non si è mai sottratto ai suoi processi e risulta non proporzionata la misura restrittiva degli arresti domiciliari perché non esiste alcun pericolo di fuga”.
Il legale cita il processo di Firenze sull’area Castello durato cinque anni e concluso con l’assoluzione di Ligresti e dove non erano stati chiesti provvedimenti restrittivi della libertà.
Oggi Salvatore Ligresti ribadisce la volontà di non voler fuggire e di non avere paura di affrontare il processo. Un ultimo pensiero va ai figli, a Giulia e Jonella che sono state arrestate, e a Paolo che invece ha evitato per ora il procedimento perché residente in Svizzera.