di Paola Valentini

Il royal baby più atteso al mondo sarà il futuro re di Gran Bretagna nel lontano 2060 oppure il destino gli riserverà altre strade meno reali lontane da Buckingham Palace? Si vedrà. Quel che si può prevedere è che il principe Giorgio di Cambridge, nato il 22 luglio scorso e terzo in linea di successione al trono britannico, sarà uno dei rampolli più corteggiati dai più importanti private banker.

 

Secondo le stime, il piccolo principe erediterà la bellezza di 1 miliardo di dollari, sommando le fortune dei genitori William e Kate e dalla nonna, la regina Elisabetta. Non avrà certo problemi a frequentare le scuole più esclusive e i master più quotati.

Far crescere un figlio dalla culla fino all’università costa. E non poco. Soprattutto se per il pargolo si sogna un percorso di istruzione che lo porti a far carriera. Non solo; in Italia, a differenza dei Paesi anglosassoni, i figli in media escono di casa dopo i 30 anni e quindi le spese lievitano ulteriormente. Secondo le elaborazioni di Progetica, società indipendente di consulenza finanziaria, crescere un bimbo dalla nursery fino a quando sarà indipendente costa oltre 500 mila euro. A partire dalle spese per il primo anno di vita, che oscillano tra 14 e 24 mila euro, con una media di 19 mila euro.

Va poi considerato il costo dell’istruzione: dall’asilo nido fino al master universitario si spendono almeno 100 mila euro (si veda grafico in pagina), importo destinato a lievitare considerevolmente se al posto delle scuole pubbliche (solo l’università è stata considerata privata) si opta per quelle private, magari anche all’estero. A ciò si devono aggiungere i costi per mantenere il figlio, per un totale di oltre 400 mila euro, pari a 12 mila euro l’anno per 34 anni, questa è infatti l’età media a cui in Italia i giovani lasciano la casa dei genitori. Si arriva così a superare i 520 mila euro. Una cifra che può spaventare i più pessimisti, con il rischio di far crollare il tasso di natalità, ma può servire da sprone per i più ottimisti. Proprio come hanno fatto i genitori di Kate, discendenti di una lunga dinastia di minatori, ex hostess lei e uomo d’affari lui, che in questi anni hanno risalito la scala sociale fino a diventare da semplici borghesi a nonni reali e ora è attributo loro un patrimonio di alcuni milioni di sterline. Merito dell’intraprendenza dei due Middleton, che hanno allevato le figlie, Kate e Pippa, per destinarle a un grande matrimonio. A partire dalle scuole. Kate si è infatti iscritta alla prestigiosa Saint Andrews, dove ha conosciuto William e in pochi anni ha scritto le pagine della favola reale che gli inglesi aspettavano da tempo dopo la morte di Lady D. L’esempio delle ambizioni Middleton sta a dimostrare che con un po’ di impegno e partendo per tempo si può impostare un piano di investimenti che permetta di ottenere un capitale per educare il proprio figlio fino a farlo entrare nei più importanti cda. Male che vada, si può sempre sperare in un matrimonio reale. (riproduzione riservata)