Via libera dalle assemblee FonSai, Milano e Prmafin all’azione di responsabilità nei confronti dei membri della famiglia Ligresti (Salvatore e i tre figli Jonella, Giulia e Paolo), oltre che dell’ex a.d., Fausto Marchionni, dell’ex manager Antonio Talarico e di alcuni amministratori e sindaci delle gestioni Ligresti per una serie di operazioni con parti correlate che avrebbe procurato un danni alle compagnie.

In FonSai, a esprimersi a favore dell’azione è stato il 99,99% del capitale presente in assemblea, in Milano il 100%, che ha quantificato in 4 mln i danni quantificabili.

L’a.d. di FonSai, Carlo Cimbri, ha ricordato all’assemblea che, nei giorni scorsi, la società ha presentato al tribunale di Milano una domanda di sequestro conservativo su beni riconducibili a Salvatore Ligresti e ai figli Giulia, Jonella e Paolo, oltre che all’ex a.d., Fausto Marchionni e al manager Antonio Talarico. «Se emergessero dalle indagini ulteriori elementi, FonSai si riserva di proporre ulteriori azioni a tutela del proprio patrimonio nei confronti di soggetti che dovessero emergere», ha osservato Cimbri.

Tra le operazioni contestate, una riguarda il marchio di moda Gilli, creato da Giulia Ligresti. Tra il 2008 e il 2010, FonSai aveva stipulato con Gilli tre contratti relativi a «un progetto di comunicazione e marketing abbinato al lancio di nuove linee di borse dal marchio Gilli, assicurate contro il rischio di rapina e scippo». Gli accordi prevedevano che FonSai, per la copertura assicurativa, versasse ogni anno a Gilli 300 mila euro per la promozione delle polizze. Queste ultime, ha spiegato Cimbri, in realtà «sono state marginali». In cambio, Gilli avrebbe dovuto investire in comunicazione 2 mln di euro tra 2008 e 2009, mai investiti.

Dai controlli, è inoltre emerso che tra il 2008 e il 2011 FonSai ha corrisposto a Gilli ulteriori 353.693,74 euro per acquisti di «omaggistica e materiale promozionale». Tuttavia, osserva la relazione illustrativa del cda, «per 281.394,79 euro non è stata rinvenuta documentazione comprovante l’effettiva fornitura del materiale pagato da FonSai».

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