di Anna Messia

Unipol ha rinunciato al ricorso davanti al Tar contro la decisione dell’Antitrust che ha obbligato la compagnia assicurativa bolognese a cedere 1,7 miliardi di premi in cambio del via libera all’acquisizione di FondiariaSai.

La scelta sarebbe matura già martedì sera ed è stata ufficializzata ieri mattina, proprio il giorno in cui era attesa la decisione del Tar.

Il passo indietro sarebbe stato dettato dalla volontà di Unipol di eliminare quell’aura di incertezza che rischiava di danneggiare prima di tutto la stessa operazione di cessione degli asset, che l’amministratore delegato Carlo Cimbri ha comunque avviato anche in pendenza della decisione del Tar e che proprio nei giorni scorsi ha ricevuto le prime offerte non vincolati. Anche perché il dialogo con l’autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella sarebbe tuttora in corso, come previsto del resto dalle procedure dell’Antitrust. Unipol, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, avrebbe inviato nei giorni scorsi una lettera all’autorità in cui specificava le modalità con cui intendeva attuare le richieste dell’Antitrust e avrebbe ricevuto qualche apertura rispetto ai mesi scorsi.

Il nodo del contendere riguardava prima di tutto i dati da prendere a riferimento per calcolare le soglia del 30% dei premi nazionali e provinciali, che non può essere superata per problemi concorrenziali. L’Antitrust ha fatto i suoi calcoli in base ai numeri comunicati dall’Ivass, l’autorità di controllo del settore. Unipol chiedeva invece di rifare i conti sui dati dell’Ania, che includono anche le attività dei concorrenti esteri in Italia e che quindi avrebbero potuto far scendere la quota di premi che Unipol deve obbligatoriamente dismettere entro l’anno. Ma se su questo aspetto l’Antitrust non sembrerebbe intenzionata a tornare indietro, qualche ammorbidimento potrebbe invece arrivare sull’ammontare complessivo dei premi da cedere da parte di Unipol, ovvero sull’importo di 1,7 miliardi. Perché il numero che all’autorità guidata da Pitruzzella guardano prima di tutto a tutela della concorrenza del mercato delle polizze, in particolare quelle Rc Auto, è la soglia del 30%. In pratica, se per ragioni legate alla crisi economica che sta provocando una riduzione dei premi da qui a fine anno dovesse scendere ancora la raccolta assicurativa, l’importo di 1,7 miliardi potrebbe essere limato. Anche se, in ogni caso, Unipol dovrà mantenere invariato il perimetro degli asset contenuto nell’information memorandum che l’advisor Kpmg ha inviato nelle scorse settimane ai potenziali acquirenti interessati alla partita. Tra questi ci sarebbero gli americani di Liberty Mutual e anche la Berkshire Hathaway di Warren Buffet. (riproduzione riservata)