Grazie al forte miglioramento dei proventi da investimento precedentemente descritto, il risultato dell’attività ordinaria, danni e vita, è stato pari a 9.428 milioni che si confronta con le forti perdite registrate nel biennio precedente (-5.230 milioni nel 2011 e -1.365 nel 2010); il risultato dell’attività straordinaria (che si aggiunge a quella ordinaria) è stato praticamente trascurabile, positivo per 25 milioni (era positivo e pari a 478 milioni nel 2011).

Lo si legge nella pubblicazione ANIA L’Assicurazione italiana 2012-2013.

Sommando il risultato dell’attività ordinaria e straordinaria si ottiene il risultato prima delle imposte che è stato pari a 9.453 milioni.

Se si considera l’effetto della tassazione, pari a 3.699 milioni, il risultato complessivo del settore evidenzia nel 2012 un utile di 5.754 milioni: l’utile del settore danni è stato pari a 622 milioni (-1.016 nel 2011), mentre quello relativo al settore vita è stato pari a 5.132 milioni (-2.637 nel 2011). Nel biennio precedente,

invece, il settore assicurativo aveva registrato una perdita complessiva (vita e danni) pari a 4.356 milioni.

Più in particolare e relativamente al settore danni, nel 2012 l’utile di 622 milioni è ottenuto da:

– un risultato intermedio di gestione (somma del risultato tecnico e del risultato netto degli investimenti afferente alla parte non tecnica del bilancio) pari a 2.862 milioni;
– un saldo negativo degli altri proventi netti, pari a -1.369 milioni;
– un saldo appena positivo dei proventi netti straordinari, pari a 54 milioni;
– un volume di imposte sul reddito pari a 924 milioni.

Mentre nel settore vita l’utile del 2012, pari a 5.132 milioni, è ottenuto da:

– un risultato intermedio di gestione (somma del risultato tecnico e del risultato netto degli investimenti afferente alla parte non tecnica del bilancio) pari a 8.564 milioni;
– un saldo negativo degli altri proventi netti, pari a -628 milioni;
– un saldo appena negativo dei proventi netti straordinari, pari a -29 milioni;
– un volume di imposte sul reddito pari a 2.775 milioni.

La situazione patrimoniale

Il passivo

Il totale delle voci del passivo dello stato patrimoniale, pari a 603.597 milioni, è aumentato di oltre il 3% rispetto al 2011.

In particolare:

– il patrimonio netto, pari a 54.257 milioni, è aumentato del 12,4% rispetto al 2011 sostanzialmente a causa dell’incremento del risultato dell’esercizio; esso rappresenta il 9,0% del totale del passivo. Per le altre componenti si registra: un aumento del 6,9% del capitale sociale (per un importo di 13.319 milioni), mentre le riserve patrimoniali, pari a 35.364 milioni, sono diminuite di oltre il 10%;
– le riserve tecniche, che rappresentano gli impegni assunti nei confronti degli assicurati, sono state pari a 503.987 milioni e hanno registrato un aumento dell’1,9% rispetto al 2011; esse rappresentano l’83,5% del totale del passivo.
Le riserve vita, che hanno un peso del 72,5% sul totale, sono aumentate del 2,2%, mentre le riserve danni (sinistri e premi), pari complessivamente a 66.761 milioni, sono rimaste sostanzialmente invariate;
– le altre passività, pari a 44.613 milioni (7,4% del totale), sono aumentate del 5,6% rispetto all’anno precedente. Tra le componenti, le passività subordinate sono aumentate del 15,1%, i fondi per rischi e oneri del 14,4%, i debiti e le altre passività del 6,8% mentre i depositi ricevuti dai riassicuratori sono diminuiti del 5,2%;
– i ratei e risconti sono stati pari a 740 milioni (0,1% del totale).

L’attivo

A fronte delle passività sono iscritti investimenti, riserve tecniche a carico dei riassicuratori, crediti, altri elementi dell’attivo, ratei e risconti per un importo complessivo di 603.597 milioni, che pareggia il totale del passivo.

In particolare:
gli investimenti, pari a 526.899 milioni (+3,0% rispetto al 2011), rappresentano l’87,3% del totale attivo. Gli investimenti dei rami danni sono stati pari a 75.641 milioni (+2,2% rispetto al 2011) e quelli dei rami vita pari a 451.258 milioni (+3,2% rispetto al 2011).
Nel dettaglio, gli investimenti complessivi risultano così distribuiti:
– 335.554 milioni (63,7% del totale) per le obbligazioni e gli altri titoli a reddito fisso, con una variazione positiva del 6,2%;
– 97.521 milioni (18,5% del totale) per gli investimenti di Classe D, con una variazione negativa dell’1,4%;
– 50.128 milioni (9,5% del totale) per azioni e quote, con una variazione negativa del 7,8%;
– 36.916 milioni (7,0% del totale) per i finanziamenti e i depositi, con una variazione positiva del 4,9%;
– 6.780 milioni (1,3% del totale) per i terreni e fabbricati, con una variazione negativa dell’1,8%;
– le riserve tecniche a carico dei riassicuratori, pari a 17.779 milioni, sono aumentate dell’1,3% e rappresentano il 2,9% del totale attivo;
– i crediti sono pari a 26.462 milioni (4,4% del totale), con un decremento dell’1,5%. Si tratta di crediti derivanti da assicurazioni dirette (10.333 milioni), crediti derivanti dalla riassicurazione (1.472 milioni), altri crediti (14.657 milioni);
– i crediti verso soci (7 milioni), gli attivi immateriali (5.748 milioni di provvigioni e altre spese) e gli altri elementi dell’attivo (21.424 milioni) hanno raggiunto un totale di 27.179 milioni (4,5% del totale), con un aumento del 10,4%;
– i ratei e risconti, pari a 5.279 milioni (0,9% del totale), sono aumentati dello 0,8%.