A maggio 2013 le sanzioni dell’IVASS si assestano a quota 2.905.091,93 €

– soggetti sanzionati: 54
– numero delle sanzioni inflitte: 252
– importo medio della sanzione: € 11.528.

In testa alle classifiche per importo sale questo mese FonSai, che a causa di una super sanzione di 1.203.333,42 euro registra quasi la metà dell’importo complessivo:  1.321.658,42 €.

La classifica per numero è invece guidata da Groupama, con 36 sanzioni per un totale di 317823,33 €.

 Di seguito le motivazioni nel dettaglio della mega sanzione a Fonsai riportate dal Bollettino:

artt. 5, 9, 7, 6, 15, 21, 23, 20, 22, 11 e 26 del regolamento ISVAP 20/2008; artt. 6 e 8 del regolamento ISVAP 25/2008; provvedimento ISVAP 893/1998 (art. 1) e circolare ISVAP 475/2002 – (accertamenti ispettivi presso la sede dell’impresa) – nelle parti in cui prevedono:
a) che il Consiglio di amministrazione assicura la formalizzazione di adeguati processi decisionali e documenta in modo adeguato il suo operato al fine di consentire il controllo sugli atti gestionali e sulle decisioni assunte (n. 2 violazioni);
b) l’assegnazione al Consiglio di amministrazione di compiti di indirizzo strategico (n. 1 violazione);
c) l’assegnazione al Consiglio di amministrazione di compiti di indirizzo organizzativo (n. 3 violazioni);
d) la definizione dei compiti del Comitato di controllo interno (n. 1 violazione);

e) l’assegnazione all’Alta Direzione della responsabilità dell’attuazione, mantenimento e monitoraggio del sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, coerentemente con le direttive dell’organo amministrativo (n. 1 violazione);
f.1) che la funzione di revisione interna deve avere una collocazione organizzativa tale da garantirne l’indipendenza; che la funzione di Risk management risponde all’organo amministrativo e deve avere una collocazione organizzativa tale da non dipendere da funzioni operative; che la funzione di Compliance deve possedere adeguati requisiti di indipendenza (n. 3 violazioni);
f.2) che la funzione di revisione interna: deve avere una struttura adeguata in termini di risorse umane alle dimensioni dell’impresa e agli obiettivi di sviluppo; pianifica l’attività in modo da identificare le aree da sottoporre prioritariamente ad audit, descrivendo i criteri sulla base dei quali queste sono state selezionate; verifica l’efficienza dei controlli sulle attività esternalizzate (n. 3 violazioni);
f.3) che la funzione di Risk management: concorre alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi; deve concorrere all’effettuazione di prove di stress test sulle fonti di rischio maggiormente significative, tenuto conto delle dimensioni e della natura dell’attività dell’impresa e con una frequenza resa necessaria dal tipo di rischio, nonché dall’evoluzione della dimensione e dell’attività (n. 2 violazioni);
f.4) che la funzione di Compliance: opera sulla base di delibera del Consiglio di amministrazione che ne definisce anche natura e frequenza della reportistica; deve essere dotata di adeguati presidi che garantiscano la separazione di compiti, ruoli e competenze da altre funzioni e la Bollettino IVASS n. 5/2013 62 prevenzione di situazioni di conflitto di interessi nel caso in cui sia costituita mediante il ricorso a risorse appartenenti ad altre unità aziendali; valuta che l’organizzazione e le procedure interne dell’impresa siano adeguate a prevenire il rischio di mancata conformità anche alle norme di autoregolamentazione; identifica in via continuativa le norme applicabili all’impresa e ne valuta l’impatto su processi e procedure (n. 4 violazioni);
f.5) che il sistema di controlli interni prevede l’esecuzione, a tutti i livelli dell’impresa, di attività di controllo che contribuiscono a garantire l’attuazione delle direttive aziendali e a verificarne il rispetto (n. 1 violazione);
g) che la Capogruppo esercita un controllo strategico sull’evoluzione delle diverse aree di attività in cui il Gruppo opera e sui rischi ad esse correlati, monitorando altresì le politiche di dismissione, nonché un controllo gestionale, volto ad assicurare il mantenimento delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale delle singole imprese e del Gruppo assicurativo nel suo insieme (n. 2 violazioni);
h) che le operazioni infragruppo (nello specifico n. 16 con parti correlate) devono essere coerenti con i principi della sana e prudente gestione, evitando di attuare operazioni che possano produrre effetti negativi per la loro solvibilità o che possano arrecare pregiudizio agli interessi degli assicurati e che le imprese instaurano adeguati meccanismi di gestione del rischio e di controllo interno, ivi comprese idonee procedure contabili e di segnalazione, per consentire l’accertamento, la quantificazione, il monitoraggio e il controllo delle operazioni infragruppo, nonché il rispetto delle linee guida e dei limiti stabiliti dall’organo amministrativo (n. 16 violazioni);
i) che l’organo amministrativo individua le caratteristiche essenziali in termini qualitativi e quantitativi dei comparti ad utilizzo durevole ed investimenti ad utilizzo non durevole; che la destinazione al comparto ad utilizzo durevole deve corrispondere al reale intendimento di realizzare uno “stabile investimento nei titoli stessi”; che, con particolare riferimento a titoli azionari non strategici, l’analisi della compatibilità degli attivi con la destinazione funzionale deve dare piena evidenza dell’attitudine degli stessi a costituire un investimento durevole, nonostante la loro natura non sia coerente con le caratteristiche del comparto (n. 3 violazioni).

11 gli intermediari sanzionati (tra cui anche Aon Benfield Spa e Aon Re Trust Broker s.r.l.) questo mese per un importo totale di 45.333 euro.

Il dettaglio delle sanzioni e delle motivazioni:

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