Ieri, a Piazza Affari si è ripetuto un copione, forse addirittura enfatizzato, cui gli aumenti di capitale iperdiluitivi da un po’ di tempo a questa parte ci hanno abituato. Nel giorno di partenza delle due ricapitalizzazioni di Fondiaria-Sai e Unipol, da 1,1 miliardi di euro ciascuna, si è assistito a una vera e propria impennata delle azioni (molte delle quali sono state sospese per gran parte della giornata) mentre i diritti di opzione sono letteralmente andati a fondo. Le performance sono da capogiro: i diritti sulle Fonsai ordinarie sono scesi da 44,47 a 26,69 euro (-39,98%), quelli sulle risparmio da 39,28 a 23,57 euro (-39,99%), quelli sulle ordinarie Unipol da 10 a 4,74 euro (-52,6%) e quelli sulle privilegio del gruppo guidato da Carlo Cimbri da 3,738 a 1,45 euro (-61,21 per cento). Andamento opposto per le azioni, protagoniste di movimenti importanti nonostante gli scambi non particolarmente vivaci: le Unipol ordinarie sono salite da 2,5 a 3,58 euro (+43,2%), le privilegio da 1,162 a 1,49 euro (+28,24%), mentre le Fonsai ordinaria sono cresciute da 1,176 a 2,586 euro (+119,8%) e le risparmio da 0,721 a 22,35 euro (+3.000 per cento). Non è semplice spiegare il motivo di questi andamenti. Val comunque la pena di osservare come in base ai valori di chiusura di ieri risulti molto più conveniente diventare azionisti passando per gli aumenti piuttosto che comprando direttamente sul mercato: nel caso delle azioni ordinarie Fonsai bastano 1,106 euro l’una contro i 2,586 di Borsa. Una circostanza che rende molto più appetibile la ricapitalizzazione, anche se qualche analista suggerisce di prestare molta attenzione all’andamento dei diritti, dove si concentra il reale valore delle società. Il calo dei diritti, secondo alcune interpretazioni, potrebbe indicare un avvio di aumento in cui prevale da parte degli azionisti la volontà di vendere, magari anche in attesa di rientrare nella partita più avanti. Ieri mattina, intanto, Sator e Palladio, le due società che hanno conteso il controllo di Fonsai a Unipol, hanno depositato appello al Consiglio di stato contro la sentenza del Tar che aveva respinto il loro ricorso nell’ambito della vicenda. Sempre ieri, il cda di Milano Assicurazioni ha nominato, fino all’approvazione del bilancio 2014, Massimo Pini come presidente ed Emanuele Erbetta come ad. Il consiglio ha inoltre attribuito «specifici poteri», oltre a Erbetta, al consigliere Piergiorgio Peluso (già dg di Fonsai).