Unipol ha acquisito il controllo del gruppo Fon- Sai a quasi sette mesi dall’accordo di investimento firmato dai protagonisti il 29 gennaio. Il primo a dare l’annuncio è stato l’a.d. di Unipol, Carlo Cimbri, che ha incontrato i giornalisti sotto gli uffici del notaio Piergaetano Marchetti, dove si sono limati i dettagli dell’operazione. Poi è arrivato il comunicato uffi ciale della stessa Unipol, in cui si ricorda che «Unipol gruppo fi nanziario ha eseguito l’aumento di capitale di Premafi n fi nanziaria holding di partecipazioni, deliberato dall’assemblea straordinaria di Premafi n lo scorso 12 giugno 2012 e riservato a Unipol, sottoscrivendo e interamente liberando complessive 1.741.239.877 nuove azioni ordinarie di Premafi n, aventi godimento regolare e gli stessi diritti delle azioni ordinarie Premafin in circolazione, a un prezzo unitario di emissione pari a 0,195 euro ciascuna per un importo complessivo di 339.541.776,02 euro». Premafi n e la controllata Finadin fi nanziaria di investimenti hanno eseguito, per la loro quota di competenza, l’aumento di capitale di Fondiaria-Sai e hanno sottoscritto 339.541.776 azioni ordinarie FonSai di nuova emissione, a un prezzo unitario di emissione di 1 euro ciascuna, per un importo di 339.541.776 euro. «Per effetto di tali operazioni, afferma la compagnia bolognese, «Unipol è divenuta l’azionista di controllo di Premafin con una quota del capitale sociale pari a circa l’81% e, conseguentemente, ha acquisito il controllo del gruppo Fondiaria Sai». Sull’esito della giornata l’a.d. Cimbri a caldo ha detto che «ora si può iniziare a lavorare per l’interesse industriale delle aziende e non per cavilli legali e burocratici». Per Cimbri è possibile chiudere il dossier entro fine anno, burocrazia permettendo. Quanto al suo ruolo nella futura aggregazione, l’a.d. di Unipol ha ribadito che garantirà la complessa gestione delle due cariche. «Poi, come d’accordo con la vigilanza, una volta a regime, troveremo una soluzione di governance adeguata». Quanto agli «avversari» Sator e Palladio, Cimbri ha ironizzato, auspicando che «abbiano almeno i soldi per prendere parte all’aumento di capitale». Ma le ultime battute della vicenda non sono state tutte in discesa. Nel corso del cda Premafi n di ieri mattina, che ha dato l’ultimo via libera agli aumenti, Giulia Ligresti ha avanzato l’ennesima richiesta di proroga di ogni decisione (bocciata dalla maggioranza del cda) per riuscire ad arrivare all’assemblea del 23 agosto con le quote di famiglia, del custode e dei curatori fallimentari di Sinergia e Imco ancora non diluite (quindi pari al 70% del capitale) e provare a far passare la revoca della delibera favorevole ai bolognesi. A questo punto, invece, l’assemblea straordinaria di Premafi n potrebbe non avere effetti perché, con il passaggio di controllo ai bolognesi, è probabile che non ci sia il quorum per la delibera. © Riproduzione riservata