L’AIBA non nasconde le preoccupazioni dopo aver letto lo schema di Regolamento Isvap, sottoposto a pubblica consultazione, che impone agli intermediari assicurativi di consegnare ai clienti tre preventivi Rc Auto di compagnie appartenenti a Gruppi diversi prima di sottoscrivere o rinnovare una polizza.

Così disegnato, il Regolamento – secondo AIBA, l’Associazione Italiana dei Broker di Assicurazione e Riassicurazione – non porta alcun beneficio ai consumatori, non favorisce la concorrenza e tantomeno la riduzione delle tariffe, ma rischia di produrre solo un aggravio di burocrazia e di costi a carico dagli intermediari, che sarebbero così tenuti a consegnare al cliente:

–          3 preventivi utilizzando i siti web delle compagnie o il preventivatore ISVAP (Tuopreventivatore);

–           note informative di altrettante compagnie appartenenti a Gruppi diversi;

–          far firmare al cliente una dichiarazione che attesti di aver ricevuto il materiale con indicazione delle imprese monitorate.

Si tratta di una misura inefficace che secondo i broker non produrrà effetti benefici sul mercato, dal momento che non viene assicurata una effettiva comparazione delle condizioni contrattuali. Per essere in regola all’intermediario basterà mostrare altri due preventivi di compagnie concorrenti meno convenienti del suo.

I brokernon vogliono sottrarsi alla regolamentazione, ma richiedono procedure coerenti agli obiettivi (informare in modo esauriente, corretto e trasparente) per fornire un effettivo valore aggiunto ai clienti.

AIBA ritiene che per un equilibrato rapporto costi/benefici i soggetti tutelati dalla disciplina debbano essere soltanto i clienti consumatori e non indistintamente tutti i potenziali contraenti come previsto dall’ISVAP.

 

Assenza di un’effettiva comparazione e rigidità delle procedure

Secondo i broker i preventivatori indicati dall’Isvap non rispondono ai requisiti della norma perché non comparano le condizioni contrattuali  (esclusioni, rivalse, copertura con guida esclusiva, presenza di periodi di comporto) e non sono tecnicamente strutturati per consultazioni professionali di tipo massivo. Lo stesso Tuopreventivatore dell’Isvap non risponde alle esigenze perché non strutturato per fornire risposte in pochi secondi ad un grandissimo numero di interrogazioni: sono ipotizzabili infatti 200 mila richieste al giorno da parte di circa 30 mila intermediari professionali (più eventuali collaboratori). Inoltre i preventivatori online sono impostati in modo da evitare consultazioni ripetute, con conseguenti blocchi degli indirizzi IP. Per realizzare quanto indicato da ISVAP occorrerebbero circa 45 minuti con Tuopreventivatore, tempo stimato in assenza di blocchi per eccesso di consultazioni, che pure si sono verificati nei giorni immediatamente successivi alla promulgazione del decreto legge poi convertito in norma primaria.

 

La proposta di AIBA: modelli standard per i preventivatori

Per consentire una comparazione trasparente ed esaustiva, gli intermediari dovrebbero poter accedere via web ai singoli preventivatori che presentino una strutturazione standard sulla scorta di requisiti logici relativi sia all’offerta economica che alle caratteristiche contrattuali per la individuazione di almeno altre due offerte economiche più vantaggiose rispetto a quella del distributore.

AIBA suggerisce l’attivazione di un processo di standardizzazione dei preventivatori web con particolare riferimento a: parametri strutturali di tariffa e contrattuali;  caratteristiche tecniche dei siti; livelli di servizio degli output (numero di accessi multipli garantiti, tempi di risposta, tecnicalità di accesso).

Inoltre, l’Autorità dovrebbe indicare agli intermediari che utilizzano i preventivatori le necessarie linee guida procedurali per garantire una selezione “a caso” delle imprese e la tracciatura informatica del processo seguito.

Accanto ai preventivatori, il mercato professionale oggi utilizza aggregatori di basi tariffarie in grado di fornire con maggiore efficienza comparazioni di prezzi e condizioni, non vietati dalla norma primaria ma esclusi dalla regolamentazione ISVAP proposta.

Il processo descritto avrebbe il vantaggio di dematerializzare la documentazione da conservare obbligatoriamente a fini probatori, realizzata mediante la tracciatura delle ricerche web eseguite, unitamente al contratto sottoscritto con dichiarazione di avere preso visione dei preventivi. Questa soluzione metterebbe in costante concorrenza i sistemi tariffari per i profili di rischio più “virtuosi” e avrebbe il pregio di far emergere eventuali situazioni di elusione dell’obbligo a contrarre per effetto di politiche tariffarie o di distribuzione geografica della rete di vendita orientata a evitare acquisizioni di portafoglio non gradite.