La tegola di Moody’s, che ha tagliato i rating delle assicurazioni italiane per effetto del downgrade del debito sovrano, non sposta Allianz dai suoi obiettivi, che in Italia si traducono in crescita e sviluppo di nuove opportunità sulle proprie reti distributive. Ne ha parlato ieri mattina George Sartorel, amministratore delegato di Allianz Italia, davanti a una platea composta dai principali analisti finanziari e investitori istituzionali del settore assicurativo, riuniti per l’annuale Capital Markets Day del gruppo. I focus del mercato finanziario – cui sono stati illustrati i piani del colosso tedesco dal membro del board Oliver Baete e dai manager di Italia, Francia, Spagna, Turchia e America Latina – si sono concentrati in particolare sulla stabilità dei portafogli alla luce dei sobbalzi dello spread, specie in Italia. Moody’s ha ridotto la compagnia guidata da Sartorel ad A3 (da A1), lasciandola ben due gradini sopra il debito sovrano (Baa2) a conferma della solidità finanziaria del gruppo. «Il mercato assicurativo italiano», ha detto Sartorel ad analisti e investitori, «è in una fase complessa sia dal punto di vista legislativo, sia sotto il profilo dei competitor. Per noi si aprono opportunità di crescita». A una specifica domanda sulla possibilità che Allianz faccia valere la propria posizione di forza nel consolidamento del mercato, il manager ha replicato indicando la strategia perseguita che prevede «una crescita organica» ma che non trascura «uno sguardo attento a valutare tutte le migliori opportunità che si dovessero realmente presentare per sviluppare il business in Italia», Paese che rappresenta per Allianz il 10% di ricavi e utile operativo. Dagli interventi dei rappresentanti delle più importanti banche e fondi presenti tra i quali Goldman Sachs, Morgan Stanley, Hsbc, JP Morgan, Nomura, Société Générale, è stata particolarmente apprezzata la creatività e l’innovazione presentate dal team italiano: dal lancio di Fastquote, che nelle prime 12 settimane ha raggiunto le 500 mila richieste di quotazioni nel settore Rc Auto, al ridisegno digitale del modelli di agenzia. «La digitalizzazione », ha aggiunto Sartorel, «aprirà nuovi spazi di manovra, consentendo alla rete di ridurre notevolmente quei processi amministrativi che non rappresentano l’attività propria della vendita e della consulenza professionale; intercettare meglio i cambiamenti dei bisogni dei clienti, che oggi accedono al mercato assicurativo attraverso internet, smartphone o tablet per poter dare una risposta immediata ai loro bisogni. Digital vuol dire anche poter dare ai nostri agenti la possibilità di accedere ai clienti direttamente a casa loro». I risultati di questo processo non mancano: il gruppo in Italia ha registrato nel primo trimestre 2012 un combined ratio al 91,6% (dal 93,2 di fine 2011 e dal 99,6 del 2010) e un solvency ratio pari al 154%.