Le associazioni dei risk manager d’Europa stanno cercando di ottenere un riconoscimento professionale e raggiungere uno status analogo a quello di altri professionisti, quali avvocati e commercialisti.

La federazione delle associazioni dei risk manager d’Europa (Ferma) ha infatti avviato un progetto per certificare la professione nel continente, mentre Airmic, l’associazione dei risk manager britannici, sta cercando di ottenere l’istituzione di un albo professionale.

Airmic e Ferma vorrebbero infatti equiparare lo status dei risk manager a quello di altri professionisti, mentre oltreoceano la Risk & Insurance Management Society (Rims) sta osservando gli sviluppi del vecchio continente per preparare una mossa simile negli Stati Uniti e individuare il modo migliore per elevare il profilo dei risk manager americani.

In particolare, riferisce Richard J. Roberts, membro del board di Rims, si osservano gli sviluppi della partnership che Airmic sta instaurando con il Chartered Insurance Institute, l’associazione degli assicuratori e consulenti finanziari britannica.

Ferma, invece, ha costituito un gruppo di lavoro per valutare la possibilità di certificare le competenze professionali dei risk manager a livello pan-europeo. Il gruppo di lavoro presenterà le proprie proposte al seminario che si terrà a Versailles, in Francia, il prossimo 22-23 ottobre.

Secondo quanto si apprende, Ferma intende proporre due tipi di certificazione: una professionale e una specialistica. La certificazione professionale dovrebbe essere indirizzata a risk manager di livello senior e strutturata sulla base dell’esperienza maturata nel campo e della formazione conseguita. La certificazione specialistica, invece, dovrebbe essere indirizzata ai neofiti e dovrebbe attestare, oltre all’educazione formale ricevuta, anche le competenze acquisite attraverso un esame erogato da organizzazioni accreditate.

“Siamo ancora agli albori del processo”, ha aggiunto Julia Graham, chief risk officer dello studio legale DLA Piper UK e membro del gruppo di lavoro di Ferma, “ma stiamo già valutando il modo migliore per ottenere queste certificazioni anche attraverso partnership con altri gruppi in modo da fornire un riconoscimento internazionale”.

Il settore ha raggiunto il livello di maturità adatto a ricevere un riconoscimento professionale, in particolare considerata la crescente complessità dell’ambiente di rischio e lo sviluppo del ruolo dei risk manager e degli assicuratori, secondo Graham.

Airmic, nel frattempo, ha avviato un accordo con il Chartered Insurance Institute per creare un albo professionale dei risk manager. Airmic si è rivolto all’istituto, che ha funzione di vigilanza nel settore, ma ha precisato di voler fungere da catalizzatore della discussione e non intende assumere il ruolo di organo di designazione dei nuovi risk manager, ha detto John Hurrell, chief executive dell’associazione.

Quello che manca al momento è la credibilità nella professione. “In quanto risk manager, ho riscontrato una mancanza di credibilità nell’ambiente”, ha detto Elaine Heyworth, direttore di Heyworth Risk Consulting. “Ottenere un’iscrizione all’albo dei risk manager potrebbe contribuire ad elevarne il profilo professionale. E riconoscimento professionale significa credibilità”.

Fonte: Business Insurance