Riceviamo e  pubblichiamo il commento di Alessandro Lazzaro, Presidente del Gruppo Agenti Axa Italia sulla bozza di regolamento ISVAP in pubblica consultazione che impone e disciplina l’obbligo di confronto di tre preventivi rca.

Mi sono letto, come credo abbiano fatto molti intermediari, lo schema di Regolamento sull’obbligo di confronto dei tre preventivi – ex art. 34 D.L. Liberalizzazioni, in seguito convertito in Legge – reso disponibile dall’Isvap e in pubblica consultazione dal 10 luglio scorso.

Francamente non pensavo – neanche facendo ricorso a abissi di pessimismo leopardiano – che si potesse produrre una normativa così penalizzante per gli intermediari. Talmente penalizzante che, se diventasse applicabile, ne determinerebbe la rapida estinzione.

Leggendo la Relazione di Presentazione ben si comprende l’intenzione di puntare ad un’informativa corretta, esaustiva e trasparente verso il cliente. E sin qui nulla di nuovo, né di discutibile: una maggiore trasparenza consente uno sviluppo della competizione e quindi, di conseguenza, un abbassamento dei prezzi. Che è poi il fine verso cui dichiarato del D.L. “Liberalizzazioni”.

Certo che poi, addentrandosi nella lettura, ci s’imbatte in concetti sorprendenti, in particolar modo se espressi da chi dovrebbe essere arbitro del mercato e delle regole con cui si compete.

È, infatti, a mio modesto avviso, piuttosto singolare il fatto, peraltro evidenziato nella stessa Relazione là dove si parla di “diversità di trattamento dei diversi players”, che nessuno – né i cosiddetti Rappresentanti di Categoria degli Intermediari, né il Garante della Concorrenza, né gli stessi Consumatori – abbia rilevato una clamorosa quanto ingiustificabile differenza tra i citati players, in altre parole tra gli Intermediari e le Compagnie. In particolare le Compagnie Dirette, le quali – rispetto agli obblighi previsti dal Regolamento circa la triplice preventivazione – dovrebbero osservare solo l’obbligo di inserire un link sul proprio sito internet che evidenzi il “Tuopreventivatore”, ovvero il preventivatore predisposto dall’ Isvap.

E che dire del silenzio clamoroso riguardo alle iniziative di alcune Compagnie che informano – usando la televisione, i siti web, la carta stampata – della possibilità di ottenere una quotazione RCA semplicemente digitando la propria data di nascita ed il numero di targa della propria auto? Non si tratta forse di RCA e quindi di preventivi?

Strano che il Regolatore e, aggiungo, il Garante della Concorrenza non abbiano trovato il tempo di occuparsi della questione. Posso comprendere che non lo faccia l’attuale esecutivo dello Sna, impegnatissimo nel tentare di sostenere (con corsi di formazione, interviste e viaggi) che la soluzione dei problemi della professione è il plurimandato, ma trovo meno giustificabile tale “disattenzione” da parte di chi ha la responsabilità di fare in modo che le regole siano eguali per tutti.

Credo sia necessario mettersi d’accordo su un punto: o la polizza RC Auto viene trattata come un prodotto da supermercato e quindi vendibile da chiunque, senza particolari formalità, oppure – come risulta leggendo il Regolamento – è una materia da trattare con cautela e quindi opportunamente soggetta a molteplici regole. Che dovrebbero essere rispettate e valere per tutti i soggetti.

Andando avanti nella lettura del Regolamento scopro che l’informativa andrà fornita anche in occasione delle scadenze anniversarie dei contratti RC Auto. Il che significa, in pratica, per tutti i contratti.

E qui lascio a immaginare ai lettori cosa significa, in termini pratici ed economici, un’incombenza del genere per gli Intermediari.

Anche in questo caso il Regolatore si rende conto che qualche cliente potrebbe non eseguire il pagamento direttamente all’intermediario, ma magari versa il premio di rinnovo con conto corrente postale o bonifico bancario (a proposito, noi intermediari stiamo ancora attendendo che, a fronte della riduzione del tetto massimo di pagamenti in contanti fissato a 1.000 euro, le banche diminuiscano i costi sulle transazioni elettroniche; probabilmente anche le banche sono forse distratte da altre problematiche, quali l’acquisizione/donazione dalla Bce di capitali all’1% e poi…..).

Di fronte a tali circostanze che si fa?

Niente paura: le Compagnie, unitamente all’attestato di rischio comunicano ai clienti che potranno farsi rilasciare preventivi, completi di note informative di tre diverse compagnie dall’intermediario.

Il che equivale a scrivere una norma e rendersi poi contestualmente conto che è inattuabile…

Proseguo e prendo atto con ulteriore sorpresa che “Altra parte dei suddetti rappresentanti (i consumatori, ndr) così come le principali associazioni degli agenti, ritiene invece che vadano forniti ai clienti preventivi ad hoc, cioè personalizzati in relazione alle caratteristiche specifiche del singolo soggetto, in quanto maggiormente rispondenti allo spirito ed alle finalità della norma”. In buona sostanza l’Istituto aveva valutato anche l’ipotesi di fornire ai consumatori una preventivazione/comparazione basata su profili standard, poi accantonata anche dopo aver ascoltato Ania, Consumatori e Sindacati.

Davvero strano, perché delle due, l’una: o le principali associazioni degli Agenti a noi hanno detto una cosa e poi hanno sostenuto l’esatto contrario durante il confronto con l’Isvap; oppure, a voler pensare positivo, l’Isvap ha interpretato in senso opposto il pensiero dei sindacati. In ogni caso qualcuno non la racconta giusta.

Altro elemento singolare è quello riguardante gli strumenti di comparazione/preventivazione utilizzabili. In questo caso sarebbe necessario l’utilizzo esclusivo o dei preventivi predisposti sui siti delle Compagnie, o del “Tuopreventivatore”. Oppure, fatto nuovo, di “servizi di comparazione appositamente costituiti e gestiti dalle associazioni degli intermediari che aggregano i dati dei suddetti preventivatori aziendali”.

Confesso la mia ignoranza, ma non sapevo che le associazioni degli intermediari svolgessero anche un ruolo siffatto…..

Questo è quanto emerge ad una prima lettura. Approfondirò. Tuttavia l’impostazione mi pare non lasci spazi a congetture o a dubbi di sorta.

Se questo è il futuro che ci attende, è come se trasferissimo idealmente in Grecia tutti gli Agenti.

Se questo è il risultato della politica che le associazioni di categoria hanno saputo produrre nel corso di questi mesi, direi che siamo all’anno zero.

Si ha come la percezione che manchi una reale conoscenza della realtà quotidiana con cui sono chiamati a confrontarsi gli Intermediari.

Realtà che, con queste normative, sprofonderà verso un abisso senza fine. Determinando la quasi immediata scomparsa di una qualità del servizio impossibile da perseguire. Oltretutto compressa dal rischio di sanzioni spropositate ed assurde, insieme a costi insostenibili.

Ma davvero si pensa che in questo modo si “liberalizza” il mercato assicurativo? Possibile che, dopo la notificazione pubblica delle provvigioni sulle polizze, la produzione di una montagna di carta inutile, obblighi di ogni tipo in capo agli Intermediari, sanzioni esorbitanti, si debba arrivare anche a queste ulteriori assurdità?

A chi giova tutto questo, rammentando il “Cui prodest” latino?