Complimenti per l’articolo di apertura di ItaliaOggi7 sull’obbligo di assicurazione dei professionisti. Già alcuni anni fa, con l’entrata in vigore della legge Merloni sui lavori pubblici, a noi tecnici liberi professionisti che avessimo incarichi da enti pubblici venne imposto l’obbligo dell’assicurazione professionale ad acta. La normativa prevedeva che le assicurazioni seguissero un disciplinare-tipo redatto dal ministero dei lavori pubblici. Chissà perché (eh eh…!) quel disciplinare-tipo non fu mai elaborato o quanto meno diffuso e le assicurazioni si trovarono libere di sbizzarrirsi, a fronte di professionisti obbligati ad assicurarsi, nell’esigere contratti alquanto sbilanciati. Nel merito: la grande parte delle assicurazioni prevedeva l’esclusione della copertura solo e soltanto in caso di dolo o colpa grave (su cui si potrebbe ancora discutere), ma anche e semplicemente nel caso fosse stata riscontrata una qualsiasi violazione di legge, di decreti, di normative, prescrizioni, … addirittura di usi e costumi! Delle particolarità della normativa e della giurisprudenza italiane siamo tutti consci, quindi inutile commentare sulla «possibilità» di essere incolpati di una qualsivoglia infrazione. E poi, se non si commette alcuna infrazione, non serve certo un’assicurazione. nella mia attività professionale svolgo spesso il ruolo di CTU o di CTP; in tale veste ho assistito a contenziosi a carico di vari colleghi tecnici; in queste circostanze, le loro Assicurazioni, come ampiamente previsto, hanno fatto e fanno di tutto per dimostrare la «colpa grave» o la «violazione di legge» del loro assicurato, così da cercare di evitare qualsivoglia copertura assicurativa. Insomma e in concreto, un libero professionista paga obbligatoriamente un’assicurazione per avere, in caso di bisogno, un avversario in più. Sarà così anche per l’introdotta assicurazione professionale verso gli utenti privati, visto che nemmeno stavolta sono stati fi ssati i necessari paletti? Insomma, quale è l’obiettivo reale del governo e dei partiti? Una doverosa tutela degli utenti o solo un forzoso contributo economico alle assicurazioni da parte dei liberi professionisti? Ing. Vincenzo Delli Colli