DI IGNAZIO MARINO

Casse di previdenza dei professionisti a dieta forzata per contribuire all’opera di risanamento dei bilanci dello Stato. Non è la prima volta che il Legislatore interviene per limitare l’autonomia gestionale degli enti previdenziali concessa, prima, con il dlgs 509 del 1994 e, poi, confermata con il dlgs 103 del 1996. Ma la spending review (decreto legge 6 luglio 2012, n. 95), attualmente in discussione in Senato, va oltre mettendo le mani direttamente sui risparmi dei professionisti. Oltre ad una serie di nuovi vincoli (si veda tabella in pagina) sulle future spese degli istituti pensionistici che vanno dal noleggio delle auto ai contratti telefonici, l’articolo 8 del dl, quando parla della riduzione della spesa degli enti pubblici non territoriali, non lascia dubbi. La norma infatti prevede che le pubbliche amministrazioni inserite nell’elenco Istat (che, ricordiamo, contempla anche gli enti previdenziali autonomi) «sono tenute ad adottare interventi di razionalizzazione per la riduzione della spesa per i consumi intermedi sostenuta nel 2010 nella misura del 5% per il 2012 e del 10% a partire dal 2013». Le somme derivanti da tali risparmi andranno versati annualmente ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato entro il 30 giugno. Per il 2012 entro il 30 settembre. Dunque il rimando al controverso elenco Istat delle p.a. (legge 196 del 2009) ritorna ad erodere un altro pezzo della già ridotta all’osso autonomia delle gestioni previdenziali dei professionisti. Queste ultime, seppur non incidano sui saldi strutturali della fi nanza pubblica in funzione della loro privatizzazione, ormai da tempo sono destinatarie delle norme dirette alla p.a. Tanto che gli stessi enti è dal 2004 che contestano davanti al giudice amministrativo la loro inclusione nel citato elenco (aggiornato poi nel 2009) dell’Istituto nazionale di statistica. Ottenendo dal Tar Lazio, con la sentenza 224/2012, il pieno riconoscimento dell’autonomia contabile, organizzativa, gestionale e fi nanziaria, e aprendo così solo recentemente la strada alla revisione del documento Istat (si veda ItaliaOggi del 13/1/2012). Un chiarimento che avrebbe dovuto mettere fine alla lenta «ripubblicizzazione» della previdenza dei professionisti. Invece così non è stato. Visto che dopo poche settimane, con apposita ordinanza, il Consiglio di stato, ha sospeso l’esecutività della sentenza del Tar (si veda ItaliaOggi del 30/03/2012) e rimandato al prossimo 30 ottobre l’udienza di merito. © Riproduzione riservata