Il 2012 sarà un altro anno nero per il settore delle assicurazioni nazionali. Lo ha ribadito il rapporto annuale dell’Associazione delle imprese assicurative. L’unico dato in crescita è quello dei premi applicati alle polizze Rc auto, anche se il trend di quest’anno sembra indicare un deciso rallentamento rispetto al biennio 2010-2011. Nella sua relazione, il presidente, Aldo Minucci, ha snocciolato una lunga serie di numeri negativi. I prezzi dell’Rc auto, l’anno scorso, sono cresciuti del 5,8% dopo che nel 2010 c’era stato un primo aumento del 4,7%. «Gli aumenti», ha spiegato Minucci, «si sono resi necessari per il forte deterioramento della gestione tecnica: se nel 2005 le imprese spendevano 97 euro per ogni 100 di premi incassati, nel 2009-2010 ne hanno spesi rispettivamente 108 e 106». Nel primo trimestre 2012, però, il volume dei premi è aumentato dell’1,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. «Questa evidenza», ha sottolineato Minucci, «segnala una tendenziale stabilizzazione del prezzo della Rc auto nell’anno in corso». Secondo il rapporto dell’Ania, sulla base di dati Eurostat, le tariffe Rc auto sono aumentate del 20,8% nel periodo 2007- 2011, un incremento superiore alla media europea (+17,4%). Rispetto all’Italia, nel quinquennio i rincari sono stati maggiori solo nel Regno Unito (+86,8%), in Grecia (+37,2%) e in Finlandia (+21,7%). Il presidente dell’Ania, forte delle costanti critiche che arrivano al comparto per i rincari, ha però voluto smorzare le polemiche e ha garantito che il settore è pronto a ridurre i prezzi della Rc auto, ma deve esserci un’azione «di sistema» per far diminuire il costo degli incidenti. Secondo l’Ania, lo scorso anno le compagnie hanno registrato una perdita complessiva di 3,7 miliardi e la redditività è andata a picco. Il roe (return on equity) complessivo è stato negativo e pari a -7,2% (-1,4% nel 2010). Quanto al settore Danni, dopo essere stato negativo nel 2010, l’anno scorso il risultato tecnico è tornato leggermente positivo (0,1 miliardi). Il settore Vita ha segnato invece un risultato fortemente negativo (-3,4 miliardi), peggiore di quello del 2008, quando il comparto risentì degli effetti della crisi fi nanziaria scoppiata negli ultimi mesi di quell’anno dopo il dissesto di Lehman brothers. Di conseguenza, secondo l’Ania, «le imprese di assicurazione con sede legale in Italia, escludendo le imprese di riassicurazione, disponevano a fi ne 2011 per il complesso delle loro attività, nel settore Vita e in quello Danni, di un margine di solvibilità pari a 45 miliardi, in diminuzione del 3% rispetto all’anno scorso ». Questo margine, sottolinea l’Ania, «era comunque pari a due volte il minimo richiesto dalla legge (22,1 miliardi)». L’anno in corso non sarà migliore, con una raccolta premi in fl essione, dopo il 2011. «Come nel 2011», sottolinea l’Ania, «il calo sarà concentrato nel settore Vita, che si era fortemente accresciuto nel biennio 2009-2010 grazie alla vendita di prodotti di risparmio di ramo I con forme di garanzie di rendimento». © Riproduzione riservata