Bastone e carota di Consob nei confronti di Unipol. La Commissione presieduta da Giuseppe Vegas, venerdì 6 luglio, il giorno dopo avere concesso l’esenzione dal lancio dell’Opa su Milano Assicurazioni facendo tirare un sospiro di sollievo al gruppo bolognese, non ha autorizzato la pubblicazione dei prospetti informativi sugli aumenti di capitale. Soltanto la mattina di venerdì, sia Unipol sia Fonsai avevano fissato i prezzi delle due operazioni ciascuna da 1,1 miliardi, fondamentali nell’ambito dell’operazione che porterà alla maxi-fusione assicurativa (tra Premafin, Milano Assicurazioni, la stessa Fonsai e il braccio assicurativo di Unipol). L’intenzione era di far partire le ricapitalizzazioni lunedì 9 e invece, con la decisione dell’Authority, gli aumenti dovrebbero slittare di una settimana circa. Il benestare di Consob alla nuova documentazione potrebbe arrivare giovedì 12 luglio, mentre per mercoledì potrebbe giungere il responso del Tar del Lazio al ricorso presentato nei giorni scorsi da Sator e Palladio avverso il provvedimento con cui l’Isvap ha autorizzato Finsoe e il gruppo Unipol a procedere con la maxi-fusione. Le nuove richieste di Consob sembrano avere sfruttato un recente assist dell’Authority capitanata da Giancarlo Giannini, che ha scritto a Unipol e Fonsai per chiedere di rafforzare le riserve nell’Rc auto. Secondo indiscrezioni, infatti, la Commissione guidata da Vegas avrebbe chiesto di fornire nei documenti, che serviranno agli azionisti per orientarsi nell’ambito delle ricapitalizzazioni, ulteriori informazioni sulle riserve delle compagnie. In particolare, l’Isvap, per Unipol, avrebbe individuato carenze per circa 200 milioni. Entro la settimana che prenderà il via il 9 luglio la compagnia bolognese dovrebbe replicare. Secondo fonti finanziarie, il gruppo guidato da Carlo Cimbri sarebbe convinto delle proprie valutazioni anche in relazione al fatto che l’aumento dei sinistri pagati lo scorso anno sarebbe legato a un’accelerazione delle procedure di liquidazione piuttosto che a un loro aumento. «Avendo preso contezza del fatto che Consob non provvederà, in data odierna, al rilascio del provvedimento di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto informativo – recitava così una nota di Unipol diffusa il 6 luglio nel pomeriggio – si comunica che l’odierna delibera con cui il cda ha definito i termini dell’aumento di capitale non può ritenersi efficace, non essendosi avverata una delle condizioni apposte alla medesima». Unipol ha deliberato l’emissione di circa 422,8 milioni di nuove azioni ordinarie al prezzo di 2 euro ciascuna con un rapporto di 20 nuove per ogni titolo posseduto, applicando uno sconto del 27,2% circa sul Terp (prezzo teorico ex diritto) in base al prezzo ufficiale di Borsa del 5 luglio. Quanto a Fonsai, il prezzo dell’aumento è stato fissato a 1 euro per azione ordinaria con un rapporto di opzione di 252 nuove azioni per ogni posseduta. Lo sconto è pari a circa il 24,7% sul Terp, sempre calcolato sul prezzo di chiusura del 5 luglio. Intanto, venerdì 6, complice lo slittamento degli aumenti, Fonsai ha ceduto in Borsa il 17% e Unipol il 10,5%. Lo stesso giorno, il cda di Premafin ha cooptato come amministratore non esecutivo Danilo Giorgio Grattoni.