La famiglia Ligresti si arrende a Unipol. Il cda di Premafin, respingendo la proposta di proroga del presidente Giulia Ligresti, ha dato via libera all’aumento di capitale riservato a Unipol nel quadro del piano di integrazione con la controllata Fondiaria-Sai, Milano Assicurazioni e il braccio assicurativo bolognese. Ieri pomeriggio, così, la compagnia di Via Stalingrado ha potuto fare la comunicazione attesa ormai da mesi: è diventata primo socio di Premafin, mettendo all’angolo la famiglia Ligresti e riuscendo a salire in plancia di comando di Fonsai. Unipol gruppo finanziario (Ugf) ha comunicato che ha eseguito l’aumento di capitale riservato di Premafin, «sottoscrivendo e interamente liberando» nuove azioni ordinarie, a un prezzo unitario di emissione di 0,195 ciascuna e per un importo complessivo di 339,54 milioni. Grazie al denaro fresco iniettato da Bologna, Premafin e la sua controllata Finadin hanno contestualmente eseguito, per la propria quota di competenza, l’aumento di capitale di Fonsai sottoscrivendo e liberando 339,54 milioni di azioni ordinarie di nuova emissione, a un prezzo unitario di 1 euro, per un importo di 339,54 milioni. «Per effetto di tali operazioni – avverte la nota bolognese – Unipol è divenuta l’azionista di controllo di Premafin con una quota del capitale sociale pari a circa l’81% e, conseguentemente, ha acquisito il controllo del Gruppo Fondiaria Sai». A questo punto, ha dichiarato ieri l’ad di Unipol, Carlo Cimbri, le dimissioni del cda di Fonsai, ancorché non previste dal contratto stipulato, «sarebbero di buongusto». Quanto alla governance del nuovo gruppo, Cimbri ha spiegato che «la prima fase di integrazione richiederà un impegno totale del gruppo Unipol che cercherò di garantire il meglio possibile, poi troveremo soluzioni di governance adeguate come d’accordo con la vigilanza». Alludendo poi all’offerta alternativa di Sator e Palladio, Cimbri ha detto: «Se qualcuno ha istanze da fare, le faccia. Noi le valuteremo, ma il confronto con proposte alternative fantasiose non è una motivazione sufficiente».