Via libera di Consob all’operazione di Unipol su Fonsai senza bisogno di lanciare alcuna Opa. Queste le indiscrezioni che circolavano ieri in tarda serata (quando F&M è andato in stampa non era ancora giunta da Bologna alcuna nota ufficiale). Il verdetto di Consob, chiamata a esprimersi sia su Premafin-Fonsai dopo la richiesta di eliminazione della manleva alla famiglia Ligresti sia su Milano Assicurazioni, è giunto dopo una riunione della Commissione presieduta da Giuseppe Vegas iniziata alle sei e protrattasi più del previsto. Il nodo, fino a qualche giorno fa, sembrava essere sulla controllata di Fondiaria-Sai al 60%, sulla quale si diceva fosse altamente probabile il lancio di una Opa. E invece anche quest’ostacolo sembra sia stato superato, così da potere chiudere in tempi stretti la maxi-fusione a quattro tra Premafin, Fonsai, Milano Assicurazioni e il braccio assicurativo di Unipol. In questo modo, sia la compagnia guidata da Emanuele Erbetta, sia quella guidata da Carlo Cimbri puntano a far partire già lunedì i rispettivi aumenti da 1,1 miliardi, indispensabili per chiudere la maxi-integrazione. Come stabilito ieri dal cda di Unipol, che si è riunito prima di conoscere il verdetto di Consob, l’offerta in opzione delle azioni dell’aumento è prevista a partire dal 9 e fino al 27 luglio, subordinatamente all’esenzione dell’Opa da parte di Vegas e alla stipula del contratto di garanzia con le banche aderenti al consorzio entro il giorno antecedente l’offerta. Le condizioni definitive dell’aumento di capitale dovrebbero invece essere comunicate oggi. Copione analogo per Fonsai, che pure ieri ha annunciato l’avvio dal 9 luglio fino al 27 della ricapitalizzazione. Secondo il comitato degli indipendenti di Fonsai, l’operazione di integrazione con Unipol «pare maggiormente concreta» e garantisce «le maggiori probabilità di esecuzione della necessaria ripatrimonializzazione della società». Il paragone è con l’offerta alternativa giunta da Sator e Palladio, che secondo il comitato «anche nella sua nuova formulazione, pur presentando i più volte evidenziati profili di interesse dal punto di vista finanziario, è caratterizzata da un grado di incertezza elevato, con particolare riferimento alla sua effettiva percorribilità sotto il profilo negoziale, autorizzativo e deliberativo». Ieri, intanto, le due finanziarie hanno annunciato di avere notificato «a tutte le parti interessate il ricorso presentato al Tar del Lazio avverso il provvedimento con il quale l’Isvap ha autorizzato Finsoe e Ugf ad acquisire il controllo di Premafin e delle sue controllate».