di Andrea Di Biase e Andrea Montanari

All’indomani della decisione del cda di Premafin di dare esecuzione alla delibera sull’aumento di capitale da 400 milioni riservato a Unipol, le banche creditrici del gruppo Ligresti, tra cui Unicredit e Mediobanca, hanno aperto un canale di comunicazione con il custode giudiziario Alessandro Della Chà e con i curatori fallimentari di Sinergia e Im.Co per mettere a loro disposizione tutte le informazioni di cui hanno bisogno per meglio comprendere l’operazione di integrazione tra Unipol e Fondiaria-Sai. Una sorta di operazione trasparenza finalizzata a fugare i dubbi del custode e dei curatori, che assieme detengono il 40% di Premafin e rappresentano dunque il principale azionista della holding davanti alla famiglia Ligresti che ha ancora il 30%. Ieri si sarebbe dunque tenuto incontro tra i professionisti nominati dal tribunale e i massimi rappresentanti delle banche, nel corso del quale questi ultimi avrebbero messo a disposizione del custode e dei curatori anche uno studio predisposto dal consulente di Unipol, Gualtieri & Associati, in cui l’offerta della compagnia bolognese viene messa a confronto con quella presentata da Sator e Palladio. Uno studio dal quale, al contrario di quello commissionato da Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo alla Vitale & Associati, emerge la prevalenza per gli azionisti di FonSai della proposta di Unipol su quella dei due fondi. Nel corso dell’incontro i rappresentanti degli istituti avrebbero anche rassicurato il custode e i curatori sulla solidità patrimoniale del gruppo bolognese, dando conto dell’esito positivo della due diligence condotta dalle banche del consorzio di garanzia sui conti di Unipol. Non solo, avrebbero anche garantito al custode e ai curatori la possibilità di partecipare direttamente alla fase di predisposizione finale dei concambi per la fusione tra Premafin, FonSai, Milano Assicurazioni e Unipol Assicurazioni. Se infatti domani la Consob dovesse concedere al gruppo bolognese l’esenzione dall’opa a cascata, quest’ultimo sottoscrivendo l’aumento di capitale di Premafin ne diventerebbe l’azionista di maggioranza con circa l’80% diluendo le partecipazione di Sinergia-Im.Co e quelle sequestrate ai due trust off-shore e affidate in custodia a Della Chà. Dopo l’aumento il capitale di Premafin il fronte di azionisti riconducibile al Tribunale avrebbe tuttavia una quota pari al 6,78%. Il custode e i curatori potrebbero dunque nominare un proprio rappresentante in un nuovo cda a maggioranza Unipol e avere in questo modo voce in capitolo sui concambi definitivi per la fusione. Anzi, potrebbero avere un peso determinante, considerato che trattandosi di un’operazione tra parti correlate il consigliere nominato dalle minoranze farebbe parte del comitato il cui parere è vincolante sui dettagli della fusione. Il custode e i curatori potrebbero poi decidere se rimanere azionisti della grande Unipol o in alternativa esercitare il diritto di recesso, realizzando un incasso che, sulla base degli attuali concambi, sarebbe vicino ai 40 milioni. Al momento, comunque, non sarebbe stata ancora raggiunta un’intesa tra le parti. È dunque possibile che nei prossimi giorni ci possano essere nuovi incontri ai quali potrebbero partecipare anche i rappresentanti di Unipol. I prossimi giorni saranno cruciali per il futuro dell’intera operazione. Se domani la Consob dovesse concedere l’esenzione dell’opa, contemporaneamente potrebbe arrivare il nulla osta alla pubblicazione dei prospetti sugli aumenti. Pertanto i cda di FonSai e Unipol, già convocati per domani, potrebbero fissare il prezzo dei rispettivi aumenti. Contestualmente dovrebbe essere siglato il contratto definitivo con il consorzio guidato da Mediobanca, in modo tale da far partire le ricapitalizzazioni lunedì prossimo. Sempre domani il cda di Fonsai proseguirà la revisione della governance per sancire quella discontinuità chiesta dall’Isvap. In quell’occasione potrebbe essere proposto anche il nome del nuovo presidente. Si tratterebbe del giurista Francesco Carbonetti, attualmente consulente della compagnia, che prenderebbe il posto di Cosimo Rucellai. È possibile che il cda FonSai approfondisca anche l’analisi della proposta di Sator e Palladio. Secondo indiscrezioni riportate dal Mattino di Padova sarebbe Veneto Banca l’istituto che garantirebbe l’impegno finanziario di Palladio. (riproduzione riservata)