di Onofrio Giuffrè

L’Eba promuove le banche europee. Gli istituti hanno completato le ricapitalizzazioni richieste dall’autorità Ue, che avevano suscitato le critiche degli istituti, ma anche quelle del presidente Bce Maro Draghi, che le aveva giudicate «procicliche». Le proteste delle banche si riferivano alla metodologia (che penalizzava il possesso di titoli sovrani) e ai tempi (poiché la stretta ha preceduto la creazione di uno strumento pubblico per gli aumenti di capitale e ha spesso creato instabilità sui mercati). Per l’Eba l’aumento delle riserve di capitale è invece «un elemento chiave per ristabilire la fiducia nel settore bancario europeo». Le ricapitalizzazioni dovevano essere concluse entro il 30 giugno, perciò ieri l’autorità ha presentato un primo bilancio, in attesa dei dati per singola banca, attesi per settembre. Le 27 banche finite sotto la lente dell’autorità guidata da Andrea Enria hanno raccolto 94,4 miliardi di euro, una somma superiore alle necessità di capitale, a dicembre quantificate dall’Autorità in 76 miliardi. Inizialmente la prova aveva rilevato un fabbisogno di 115 miliardi per 37 banche, ma dal conteggio sono stati poi esclusi gli istituti greci e quelli coinvolti in pesanti ristrutturazioni, come Bankia e Dexia. «La magg i o r a n z a delle banche ora rispetta il requisito del 9% per il capitale Core Tier 1, anche se alcune hanno avuto bisogno del sostegno del governo» spiega l’Eba, che nel calcolo del limite patrimoniale ha tenuto conto di una riserva addizionale per il rischio sui titoli di Stato. In alcuni casi, però, sono stati proprio gli Stati a correre in soccorso delle banche. L’aiuto pubblico è stato in tutto di 9,5 miliardi. Tra gli istituti che ne hanno usufruito ci sono Montepaschi (per cui il governo italiano ha approvato l’aiuto pubblico da 2 miliardi di euro), tre gruppi portoghesi (Caixa Geral de Depositos per 1,65 miliardi, Banco Comercial Portuges per 3 miliardi, Banco Bpi per 1,5 miliardi) e la slovena Nova Ljubljanka (320 milioni); per le due banche cipriote Bank of Cyprus e Cyprus Popular l’Eba ha ottenuto assicurazioni che raggiungeranno il 9% nel quadro della richiesta di aiuto alle autorità europee. «Per Montepaschi si è reso necessario un intervento pubblico a causa delle forti tensioni sui mercati finanziari, che hanno reso proibitivo il ricorso a nuove emissioni di capitale, e per la difficoltà a realizzare piani di dismissione di attività in una situazione di mercato assai tesa », ha rilevato ieri il governatore di Bankitalia Ignazio Visco all’assemblea annuale dell’Abi (si veda articolo a pag. 3). «Il raggiungimento dell’obiettivo con modalità alternative avrebbe comportato una riduzione del credito all’economia». Visco ha aggiunto che i primi cinque gruppi bancari italiani rispettano oggi l’obiettivo di capitale stabilito dall’Eba: «Le esigenze di capitale determinate dall’esercizio dell’Eba, pari a 15,4 miliardi, sono state coperte per oltre il 70% mediante aumenti di capitale sottoscritti da privati e con autofinanziamento », ha rilevato il numero uno di Bankitalia. «Ha contribuito la riduzione delle attività ponderate per il rischio a seguito del più ampio utilizzo dei modelli interni, assoggettati ad attento scrutinio da parte della Vigilanza. Abbiamo esaminato le misure prospettate dagli intermediari con l’obiettivo specifico di evitare una significativa contrazione del credito all’economia». Tornando all’Europa, gli interventi sul capitale delle banche (trattenimento degli utili, emissione di nuove azioni e gestione delle passività) hanno portato fruttato 71,6 miliardi, cioè il 95% del fabbisogno totale. Enria ha sottolineato che «restano sfide significative per uscire dalla crisi e rispettare i nuovi standard approvati dal G20, ma questo era un passo necessario e importante nel processo di riordino delle banche». Restano in sospeso pochi casi. L’istituto sloveno Nova Kbm che a fine settembre vantava un Core Tier 1 superiore al 9%, ha successivamente mostrato di aver bisogno di capitale: la banca ha sottoposto un piano di ristrutturazione fondato sull’apporto di risorse dai privati. In ogni caso il sostegno da parte del settore pubblico è stato già predisposto. Il piano sul rafforzamento del capitale della Norddeutsche Landesbank è soggetto al via libera di Bruxelles. Per Bankia il processo di ristrutturazione è in corso nel contesto dell’intervento Efsf. (riproduzione riservata)