di Gianluca Zapponini

La crisi continua a mettere a dura prova il rapporto tra banche e imprese. Le prime stringono sempre più i cordoni della borsa, le seconde ormai rinunciano a rivolgersi agli istituti, bloccando così gli investimenti. A sostenerlo è l’ultima indagine della Banca d’Italia che analizza l’andamento della domanda e dell’offerta di credito a livello territoriale. Partendo dalla domanda, dai dati definitivi riguardanti il secondo semestre 2011, ma anche da quelli tendenziali, relativi alla prima metà del 2012, emerge un progressivo deterioramento della richiesta di prestiti da parte delle imprese, tanto che perfino nelle regioni del Nord-Est, che avevano segnato lo scorso anno «una moderata espansione nel primo semestre», si è registrata un’inversione di tendenza. Un indebolimento, spiega Bankitalia, che ha coinvolto i principali comparti economici, anche quello manifatturiero e dei servizi che tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 avevano invece «dato segni di ripresa»; nessuna variazione per il settore delle costruzioni, dove il calo della domanda prosegue. La caduta è risultata particolarmente marcata presso gli istituti di medie e grandi dimensioni. Rimanendo nel campo della domanda, Bankitalia si aspetta invece per questa prima metà del 2012 un lieve miglioramento della situazione, soprattutto tra le aziende del Nord dove l’indicatore potrebbe tornare addirittura «su valori positivi per le imprese che operano nel comparto manifatturiero ». L’attenuazione della flessione, aggiunge Palazzo Koch, sarebbe più evidente presso le piccole banche. Frena però anche la domanda di credito delle famiglie, sia per i mutui immobiliari sia per il credito al consumo. Se nella prima parte dello scorso anno la domanda di mutui era rimasta stazionaria, nella seconda ha invece mostrato una flessione «in tutte le principali aree territoriali». Una contrazione che dovrebbe proseguire anche nella prima parte del 2012 «con un’intensità simile tra le aree del Paese» nonostante, si legge in un altro bollettino diffuso da Palazzo Koch, in questi ultimi mesi si sia «annullato l’irrigidimento dei criteri di concessione dei prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni ». Per quanto riguarda l’offerta di credito, Via Nazionale certifica ancora una volta il credit crunch, registrando nel secondo semestre 2011 un ulteriore irrigidimento delle condizioni, imputabile all’aggravarsi della crisi, all’aumento della percezione del rischio, alle difficoltà di raccolta e all’inasprimento dei vincoli patrimoniali delle banche. Le previsioni indicano «un’attenuazione dei vincoli di accesso al credito» nonostante al Centro e al Mezzogiorno dovrebbero continuare a registrarsi condizioni sempre stringenti. (riproduzione riservata)