A sostenere la crescita di bilancio ha contribuito anche l’effetto benefico del ricorso al Ltro, il rifinanziamento lanciato dalla Bce, da cui Banca Generali, tra fine 2011 e febbraio, ha attinto complessivamente 1,6 miliardi. Ma l’istituto guidato da Piermario Motta, che ieri ha presentato i conti semestrali con un utile in crescita dell’80% a 67,3 milioni e una raccolta pari a 1,044 miliardi (anche questa in aumento dell’80%), ha dimostrato ancora una volta di saper reggere bene alla crisi economica e alle intemperie finanziarie. Dei 67,3 milioni di utile, circa 14 milioni provengono dall’effetto Ltro. Il resto deriva dalla componete industriale. La raccolta, prima di tutto, che si confronta con gli 1,26 miliardi realizzati nell’intero 2011 e gli 1,17 miliardi del 2010. Ma anche la crescita del reclutamento con l’inserimento di nuovi consulenti. Il budget annuale della banca per il 2012 era di 50 nuovi promotori finanziari. «A fine giugno siamo già a 32 persone», dice però Motta, «così abbiamo deciso di spostare in alto l’asticella fissando per quest’anno un obiettivo di reclutamento di 60 persone». Il target di riferimento sono i dipendenti bancari (che tra l’altro hanno un costo più basso rispetto ai promotori che lavorano nelle reti) con un portafoglio medio di 16 milioni. Per quanto riguarda le attese sulla raccolta della seconda parte dell’anno, Motta dice di aspettarsi un riallineamento a livelli di crescita medi mensili di 100 milioni di euro e di prevedere una raccolta netta complessiva per l’anno in corso di circa 1,2 miliardi. Ieri intanto Paolo Vagnone, dg e country manager per l’Italia di Generali, è stato cooptato nel cda della banca. (riproduzione riservata) Anna Messia