DI DANIELE CIRIOLI

Addio Isvap, addio Covip. Nasce l’Ivarp, l’istituto unico per la vigilanza sulle assicurazioni private e sul risparmio previdenziale (fondi pensione). Il risparmio pensionistico obbligatorio (le pensioni pubbliche obbligatorie) resta invece sotto l’occhio del ministero del lavoro. Infatti, il dicastero oggi guidato da Elsa Fornero, avoca nuovamente a sé le funzioni di controllo sulle casse professionali (e sugli enti privati e privatizzati di previdenza) che esattamente un anno fa, il predecessore, Maurizio Sacconi, trasferiva alla Covip. Addio, infi ne, al nucleo di valutazione della spesa previdenziale, che viene soppresso dalla data d’entrata in vigore del decreto spending review. L’operazione garantirà il risparmio di costi pari ad almeno il 10% delle attuali spese di funzionamento di Isvap e Covip. Banca d’Italia, supervisor. Il nuovo organismo dovrà diventare operativo entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto su spending review. L’Ivarp assumerà personalità giuridica di diritto pubblico, e non sarà sottoposto alle direttive di altri soggetti pubblici e privati. Svolgerà le funzioni attualmente affidate all’Isvap e alla Covip e funzionerà in stretta sinergia con le strutture della Banca d’Italia, in modo da assicurare la piena integrazione dell’attività di vigilanza nei settori fi nanziario, assicurativo e del risparmio previdenziale, anche attraverso uno più stretto collegamento con la vigilanza bancaria. Il presidente dell’Istituto, infatti, sarà il direttore generale della Banca d’Italia, e unico sarà il direttorio (quello della banca d’Italia assumerà anche le funzioni per il nuovo Ivarp), salva l’integrazione con due nuovi consiglieri. Nello specifi co, al direttorio spetta l’attività di indirizzo e di direzione strategica dell’Ivarp nonché la competenza ad assumere tutti i provvedimenti aventi rilevanza esterna relativi all’esercizio delle funzioni istituzionali in materia di vigilanza assicurativa e previdenziale. Le casse restano al ministero. Il controllo delle casse professionali torna, invece, in mano al ministero del lavoro, nel rispetto della nuova idea di vigilanza che sembrerebbe spartire su due organi i controlli della previdenza: quella privata (assieme a risparmio fi nanziario e contratti assicurativi) in mano al nuovo organo, all’Ivarp; quella pubblica obbligatoria, invece (Inps, casse, enti privati e privatizzati di cui al dlg n. 509/1994 e al dlgs n. 103/1996), in mano al governo, al ministero del lavoro. Nello specifi co, il decreto sulla spending review stabilisce che le competenze già affi date alla Covip dall’articolo 14 del dl n. 98/2011 sono esercitate dal ministero del lavoro. La disposizione, si ricorda, aveva attribuito giusto un anno fa alla Covip (che già esplicava funzioni di vigilanza in materia di previdenza integrativa privata) il controllo sugli investimenti delle risorse fi nanziarie, nonché sulla composizione del patrimonio dei predetti enti di previdenza, controllo da esercitare anche mediante ispezione presso gli stessi enti, e/o richiedendo la produzione degli atti e documenti ritenuti necessari. La transizione. Come accennato, il nuovo Ivarp dovrà diventare operativo entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto sulla spending review. A tale data gli organi dell’Isvap e della Covip decadono e i rispettivi presidenti assumono funzioni di commissari di ordinaria e straordinaria amministrazione dei rispettivi enti. I commissari dovranno riferire con cadenza almeno quindicinale al direttore generale della banca d’Italia in ordine all’attività svolta e ai provvedimenti eventualmente assunti. Il tutto per 120 giorni durante i quali verranno nominati i consiglieri del nuovo organismo, mentre il direttorio della banca d’Italia predisporrà lo statuto dell’Ivarp. Alla data di entrata in vigore dello statuto, i commissari straordinari decadono automaticamente, e Isvap e Covip sono defi nitivamente soppressi. © Riproduzione riservata