Continua il dibattito sulla bozza di regolamento ISVAP 49 riguardante l’obbligo dei tre preventivi rca.

A commentare è questa volta Fabrizio Rasimelli, agente a Sesto San Giovanni. 

 

Questa è la cronaca di una morte annunciata. La nostra.

Dopo una lunga agonia passata fra decreti, regolamenti, “cresci Italia” e finti piani di sviluppo e le relative attese per le applicazioni di quanto sopra ecco, alla fine, l’ultima mazzata.

E’ il colpo di grazia a una categoria già in estrema difficoltà per mille altre ragioni (ricordiamone alcuni, solo per non farci troppo del male: sportelli bancari e postali, concessionari d’auto..).

Categoria in difficoltà perché, in questo momento, il Paese è in agonia pure lui e l’economia ristagna, anzi decresce. Mentre le aziende chiudono e i dipendenti sono licenziati.

Il panorama complessivo è terrificante. Con questi presupposti, fra pochi giorni, sarà operativo l’articolo 34 con tutte le conseguenze che si porterà dietro.

Perché l’articolo 34 è devastante è presto detto: perché inapplicabile.

L’Isvap che ha dettato le regole attuative ci dovrebbe spiegare le contraddizioni insite nel regolamento attuativo stesso. Che vado a riassumere, per i pochi distratti, nella parte più bizzarra e deprimente: presentazione di tre preventivi “ personalizzati” con l’obbligo di conservarli agli atti assieme alle dichiarazioni di avvenuta consegna per i nuovi contratti. Sicuramente e forse anche per i rinnovi.

Qualora lo schema del regolamento dovesse essere varato cosi come pubblicato sarebbe, come ho già scritto, la fine di tante agenzie. O la loro forzata inadempienza al regolamento stesso. Per questo motivo, senza adeguate misure correttive in tema di gestione del portafoglio, aggiornamento dei sistemi informatici e (perché no?) remunerazione economica da trattare con le Compagnie, il sistema agenzie che conosciamo oggi sarà spazzato via nel giro di pochissimo tempo.

Essendo già oggi prevedibile una fortissima criticità a carico esclusivamente delle Agenzie, Sotto tutti i punti di vista: sia operativi che economici.

Aggiungo che con un articolo 34 siffatto si finisce per decretato la fine, ovvero la morte del plurimandato. Se risulta veridica l’interpretazione che da domani un agente plurimandatario, che lavora con più compagnie, dovrà comunque operare con le stesse procedure del monomandatario e quindi presentare altri preventivi di altre imprese, lascio ai lettori ogni commento.

L’articolo 34 smaschera, finalmente, il diverso trattamento che viene riservato agli agenti rispetto a quello richiesto alle imprese telefoniche. Non si capisce infatti il perché noi dobbiamo comportarci con “ diligenza, correttezza, trasparenza e professionalità” con i nostri clienti (e da qui l’obbligo dei tre preventivi pure personalizzati ) mentre “alle imprese che non si avvalgono dell’operato di intermediari” si applica esclusivamente la disposizione che prevede “un obbligo di integrazione dei siti internet aziendali”.

In un articolo ho letto e riporto fedelmente questo paradosso: “ e’ stata  sanata cosi un’ambiguità importante della legge”. Ma quale ambiguità, quale diverso trattamento, qui si sfiora il razzismo professionale.

Se avessi la possibilità di rivolgere una domanda a chi ha elaborato il regolamento attuativo vorrei chiedergli se pensa veramente che cosi facendo il cliente è più libero e spende meno.

Noi operiamo, gli spiegherei, fra i pochi mercati dove – fra un’offerta e l’altra per una polizza rca – può esserci una differenza del 100% . Per quale altro prodotto si registrano differenze del genere? In effetti il cliente può veramente scegliere fra una grande pluralità di offerta e canali distributivi e se sceglie me piuttosto che uno dei miei colleghi lo fa per una ragione reale. Che prescinde, spesso, anche dal prezzo. Sappiamo che lo fa per alcune parole magiche che sono patrimonio esclusivo della professione agenziale: FIDUCIA, RISPETTO, ETICA,DISPONIBILITA ( SIAMO APERTI 24 ore su24, aportata di telefonino) AIUTO.

E quando il cliente si rivolge ad altri canali lo può fare per motivazioni ben differenti dalle “parole magiche” che ho citato.

Caro legislatore questa non è una battaglia di retroguardia, non abbiamo paura della concorrenza con cui conviviamo da decenni ( è finito da tempo il monopolio degli agenti di assicurazione in tema di RC auto). Non abbiamo paura del cliente a cui per anni abbiamo fatto un servizio oscuro mal retribuito o poco valorizzato, ma che ha permesso a questo Paese anche di crescere sia culturalmente che economicamente.

Vogliamo perciò continuare a correre e concorrere ad armi pari. Noi abbiamo una responsabilità sulle spalle che sono le nostre attività, i nostri dipendenti, i nostri collaborati. Cui ogni giorno cerchiamo di trasmettere valori veri quali rispetto del cliente. Al quale offriamo il miglior prodotto dell’impresa che rappresentiamo.

Se tutto questo viene meno, non crede, caro legislatore, che ci troveremo in un Paese più povero?

Siamo in crisi ma occorre ripartire con fiducia verso una nuova crescita complessiva. Crescita che si può realizzare attraverso un patto leale con chi opera sul mercato. Non certo partendo dal tentativo di spazzare via una categoria professionale che per la stragrande maggioranza vive e lavora seriamente.

Questo concetto lo dovrebbero recepire, ma credo che lo abbiano già ben compreso anche le Imprese .

Se l’articolo famigerato passasse, così com’è formulato, vedrebbero di colpo ridursi qualsiasi ipotesi di crescita. Nel vita, nei rami danni, nelle riforme di portafoglio. Per una semplicissima ragione: mancherà il tempo per farlo.

 

L’“Adesso basta! “ del titolo riguarda noi cari colleghi, noi e il nostro futuro. Cosa vogliamo fare? Continuare ad assistere immobili, ognuno chiuso nella sua agenzia attendendo che pezzo per pezzo, mobile per mobile scrivania per scrivania altri ce la svuotino? Vogliamo continuare a vedere ogni sera il conto economico, il nostro, sempre più povero? Vogliamo continuare a farci discriminare per ragioni ancora oscure? Oppure vogliamo rialzare la testa e riappropriarci del nostro futuro? Al di là delle note beghe sindacali che oggi occupano gli spazi mediatici fra mille ipotesi di fusioni, incorporazioni, nuovi soggetti che si propongono di rappresentarci, questi signori hanno capito che la casa brucia? Hanno capito che è finito il tempo delle rappresentazioni personalistiche e delle ambizioni personali? Hanno capito che se non si fa in fretta ciò che resterà sarà talmente poco che non varrà più la pena neanche avere una rappresentanza sindacale?

Cosa fare? Quando ti costringono all’angolo rimane solo una possibilità: uscirne.

Come? Stà a noi deciderlo. Magari prevedendo atti estremi ma di estrema dignità come la riconsegna di TUTTI i mandati non nelle mani delle compagnie ma in quelle dell’Isvap chiedendo lumi sul nostro futuro.

Sogno una grande mobilitazione dove tutti i soggetti che hanno a che fare con il sistema -agenzia siano presenti : dipendenti, intermediari, dipendenti delle compagnie che come noi sono interessati al nostro futuro, periti, medici avvocati e, perché no?, i clienti, quel meraviglioso patrimonio che ognuno di noi ha e che coltiva con l’amore che riserviamo alle cose preziose.

Sogno la riconsegna di 20.000 mandati, immagino un cartello su ogni agenzia dove chi legge troverà scritto: QUESTA AGENZIA E’ MORTA PER LA CECITA’ DI CHI VIGILA E GOVERNA IL MONDO ASSICURATIVO E CON LEI ALTRE 20.000 AGENZIE E CON LORO 500.000 PERSONE SONO A RISCHIO DEL POSTO DI LAVORO.

E’ QUESTO CHE VOLETE?