Dipinti spesso come poco attenti e allergici alle regole, gli automobilisti italiani non ci stanno, anzi passano al contrattacco e, alla vigilia di un momento di particolare rischio per chi guida come quello estivo, lamentano scarsi controlli su strade ed autostrade da parte delle forze dell’ordine. Il periodo luglio-agosto è, dati alla mano, quello più rischioso dell’anno: ad esempio il bimestre luglio-agosto 2010 ha registrato un numero decisamente più elevato di decessi (+18%) e di feriti (+33%) rispetto al periodo febbraio-marzo dello stesso anno (fonte: Polizia di Stato).

 

Dall’Osservatorio sui Servizi di Linear Assicurazioni, la compagnia on line del gruppo Unipol, condotto attraverso una ricerca commissionata all’istituto Nextplora, emerge che solo il 14% degli automobilisti italiani ritiene che i controlli sulle strade del nostro Paese siano sufficienti. Quasi la metà del campione (46%), infatti, li ritiene insufficienti e addirittura uno su quattro pensa che i pattugliamenti siano decisamente scarsi. Il 14% degli intervistati crede infine che l’opera di controllo della polizia sia accettabile solo nel fine settimana.

 

Una percezione nel complesso decisamente negativa, proiettata in un periodo che genera ansia e preoccupazioni ma che deve essere tuttavia inquadrata in un trend positivo: dal 2007 al 2010, infatti, gli incidenti registrati nel bimestre luglio-agosto sono diminuiti del 21% (15.404 nel 2007, 12.175 nel 2010) e i decessi addirittura del 30% (da 336 a 235) (fonte Polizia di Stato).
Un trend positivo che potrebbe anche dipendere da una maggiore responsabilità alla guida da parte degli automobilisti. In effetti, la ricerca Linear  evidenzia come diversi siano gli accorgimenti utilizzati per mettersi al volante nelle migliori condizioni.
Il 42% del campione dichiara infatti di ridurre gli alcolici nelle ore che precedono un viaggio, in particolare il 48% degli uomini. A dispetto di quanto si potrebbe credere, sono più gli under 24 a dichiarare di rinunciare all’alcol rispetto a quanto facciano le persone sopra i 45 anni (51% contro 36%).

 

Il 23% preferisce mettersi al volante particolarmente riposato e per questo afferma di andare a dormire prima del solito così come il 15% preferisce tenersi leggero, temendo che un pasto troppo sostanzioso favorisca poi il sonno alla guida. Solo il 10% del campione dichiara di non prestare attenzione a nessun particolare accorgimento.

E una volta partiti? Il 38% degli italiani, quando si affronta un lungo viaggio, preferisce fermarsi ogni due ore per sgranchirsi un po’ (in particolare il 44% degli uomini contro il 32% delle donne) mentre il 32% cerca di non viaggiare mai da solo per poter aver un cambio alla guida: un accorgimento particolarmente gradito al 47% del campione femminile.

Ma cosa si fa quando, pur tra mille attenzioni, la stanchezza arriva? Detto che fermarsi a bere un caffè resta sempre un’opzione gradita (33%), la maggioranza degli intervistati preferisce sospendere il viaggio alla prima area di sosta e schiacciare un pisolino (44%).