La fine del programma aerospaziale che fa uso di shuttle della NASA ha aperto nuove opportunità per gli assicuratori e i broker impegnati nel settore, che potranno così ampliare la loro offerta ad operatori commerciali.

La 135a e ultima missione shuttle, Atlantis, è partita infatti lo scorso 8 luglio da Cape Canaveral in Florida.

Anche se gli effetti immediati della fine dell’era shuttle saranno minimi per gli assicuratori, la NASA sta già finanziando vari sistemi di lancio commerciali. Questo dovrebbe significare aumento del business per il mondo assicurativo, secondo Simon Clapham, responsabile della divisione marine presso Liberty Syndicates del gruppo Liberty Mutual, con sede a Londra.

La NASA sta infatti cercando di far sviluppare l’ambito commerciale e ha già assegnato dei contratti per il rifornimento di varie stazioni spaziali. L’agenzia aerospaziale americana sta anche finanziando lo sviluppo di altri veicoli per lanciare astronauti e merci attorno all’orbita terrestre.

Si tratta di un’opportunità per gli assicuratori, che dovrebbero così creare dei nuovi prodotti RC ed espandere la loro offerta, ha detto Jeff Poliseno, chief executive dell’unità di brokeraggio aerospaziale di Aon Risk Solutions.

Secondo Denis Bensoussan, space underwriter presso Hiscox a Parigi, l’ultima missione shuttle rappresenta un capitolo nuovo che si apre. Per la prima volta, infatti, un governo userà veicoli commerciali per il lancio di merci, e in futuro di astronauti, nello spazio: cosa che in passato era appannaggio esclusivo degli apparati statali.

La NASA continuerà a finanziare in larga parte internamente la propria copertura assicurativa, tuttavia gli operatori commerciali avranno bisogno di coperture RC per poter mantenere le loro licenze ad operare nello spazio, ha detto Chris Kunstadter, vice presidente dell’unità spaziale di XL Insurance a New York. Potrebbero anche ricorrere ad assicurazioni di tipo property and liability per proteggere le obbligazioni contrattuali con la NASA.

La Federal Aviation Administration statunitense impone dei livelli minimi di assicurazioni prima di accordare le licenze per operare nello spazio, al fine di coprire eventuali danni fisici o materiali sia sul terreno che in orbita, ha aggiunto Poliseno. La FAA stabilisce il livello minimo di copertura necessaria sulla base della stima di un’eventuale perdita massima, sebbene il governo americano provveda a fornire ulteriore copertura per 1,5 mld $.

Nel momento in cui gli operatori commerciali inizieranno ad effettuare lanci in orbita, ci sarebbe la possibilità di ulteriori 5 lanci all’anno, oltre al tetto attualmente fissato dei 30, ha precisato Bensoussan. “Più lanci di veicoli aerospaziali significano maggiore volume di rischio e quindi più business per gli assicuratori. Il mercato aerospaziale è intrinsecamente volatile, di conseguenza, un maggior numero di lanci effettuato da un maggior numero di player implica un maggior volume di premi e una diffusione maggiore del rischio, quindi una riduzione della volatilità.”

Infine, anche se il governo americano non acquista coperture assicurative per le sue missioni nello spazio, non è detto che altri Paesi si comportino allo stesso modo, ha detto Jan Schmidt, responsabile della divisione spaziale di Swiss Re a Zurigo. Il governo italiano, ad esempio, ha sottoscritto un’assicurazione per il lancio del satellite militare SICRAL. Il satellite europeo Galileo, di proprietà del governo ma gestito privatamente, pare essere interessato ad un’eventuale copertura assicurativa, ha concluso Schmidt.

La European Aeronautic Defense & Space e la ND Sat-Com hanno vinto un appalto per fornire alle forze armate tedesche un servizio di comunicazione satellitare. Venture di questo tipo sono fonte di business per il comparto assicurativo anche se si pongono delle questioni a livello di privacy, per il carattere confidenziale delle informazioni trasmesse e tuttavia necessarie per un’accurata analisi del rischio.

L’assicurazione viene sempre più vista anche come un modo per proteggere operazioni finanziate dal settore pubblico. “C’è una crescente consapevolezza da parte dei governi dell’importanza di un’adeguata copertura assicurativa e della necessità di amministrare i soldi dei contribuenti in maniera più responsabile”, ha detto Schmidt.

Fonte: Business Insurance