L’ingegnere Salvatore Ligresti deve essersi dimenticato che alle domande della Consob si deve rispondere sempre. Altrimenti sono guai seri. E così adesso (come anticipato venerdì dal quotidiano La Stampa) l’ex re del mattone di Milano si ritrova iscritto nel registro degli indagati, proprio con l’accusa di ostacolo all’attività degli organi di vigilanza. In particolare, il presidente onorario del gruppo Fonsai non avrebbe risposto alle richieste di chiarimento relative ai suoi incontri dell’autunno scorso con il finanziere bretone Vincent Bollorè e con l’ex amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, nell’ambito della fallita trattativa per l’ingresso dei francesi di Groupama nel capitale di Premafin, la holding dell’ingegnere siciliano che controlla Fondiaria-Sai. La Consob ha deciso quindi di trasmettere gli atti alla procura, e Ligresti è stato chiamato a comparire davanti al pm Luigi Orsi. L’appuntamento è stato fissato giovedì prossimo, ma non è detto che si risolva tutto in poco tempo. Le indagini, ancora in fase iniziale, potrebbero infatti richiedere delle rogatorie all’estero per verificare la titolarità effettiva delle quote azionarie fiduciariamente intestate al Credit Agricole Suisse, e di cui sono ignoti i reali proprietari. L’Autorità che vigila sulla Borsa, in occasione dell’avvio degli accertamenti sull’operazione Premafin-Groupama, aveva scoperto che i titolari del pacchetto del 9% della holding erano residenti in paradisi fiscali, senza però riuscire a identificare i soggetti che risultavano essersi schermati dietro le società off-shore. M.R.