Con i tempi che corrono, l’argomento “indennizzo contro la perdita del posto di lavoro” è certamente a alto tasso di interesse.
A dire la verità a prendere l’iniziativa di stipulare una polizza assicurativa contro il rischio di licenziamento ci aveva pensato – in chiave pionieristica – l’amministrazione comunale di Sogliano al Rubicone (in provincia di Forlì-Cesena). Accadeva nel 2009 ed era il primo esempio in Italia.

Si trattava di una soluzione assicurativa considerata di avanguardia, che interessava tutti i lavoratori residenti nel territorio comunale e che prevedeva appunto la corresponsione di un indennizzo in caso di licenziamento. A farsi carico del costo era il Comune di Sogliano, nell’intento di sovvenire in un momento difficile per le famiglie e coprire una parte delle perdite pecuniarie che il lavoratore avrebbe subito in conseguenza della perdita del posto di lavoro.
Si è appurato che quella polizza aveva un valore sperimentale.
A riprenderne lo spirito e le valenze è ora l’amministrazione comunale di San Giovanni in Persicelo, in provincia di Bologna, guidata dal sindaco Renato Mazzuca.
Il quale ha avuto l’idea di presentare il progetto nel corso di un incontro pubblico alcune settimane fa. Incontro al quale sono stati invitati a partecipare i sindaci delle province di Bologna, Modena e Ferrara (complessivamente 133 comuni).
Evento che ha visto la partecipazione di Anna Del Mugnaio, dell’Assessorato ai servizi sociali e sanità del Comune di Bologna, e si è aperta con la “testimonianza” di Enzo Baldazzi, sindaco di Sogliano al Rubicone all’epoca in cui venne stipulata la prima polizza “di salvataggio” contro i licenziamenti. Un ruolo nodale è stato svolto da Maurizio Ferlini, titolare dello studio legale bolognese, in veste di consulente nell’operazione di Sogliano e pure impegnato – sulla scorta di quella esperienza – con il comune di San Giovanni in Persiceto nella prospettiva che le adesioni di più amministrazioni consentano di avere numeri tali da realizzare una copertura dai contorni ancora più ampi (e a costi più contenuti, possibilmente).

L’illustrazione dei contenuti assicurativi della copertura è toccata allo staff di CNP Italia (Anna Scinicariello e Roberta Andreoli), succursale italiana di una delle maggiori realtà bancario-assicurative francesi e operante nel nostro Paese da diversi anni.
La soluzione assicurativa proposta è del tutto nuova. Destinata ad operare in forma diretta con un indennizzo da corrispondere direttamente alla persona che perde il lavoro , finalizzata a coprire, in parte, le perdite pecuniarie che il lavoratore a tempo indeterminato subisce in conseguenza del licenziamento.
L’indennizzo assicurativo erogato mensilmente (da stabilirsi, quanto a entità, sulla base di accordi specifici, da concordare) non sostituirà le obbligazioni e le prestazioni che, in caso di licenziamento, restano a carico del datore di lavoro, dell’INPS o di altri enti di natura pubblica o privata, ma opererà in via integrativa per consentire il mantenimento del tenore di vita e la tenuta del bilancio economico familiare del lavoratore colpito dalla perdita del lavoro.
A titolo di esempio si è valutato il caso di un lavoratore a tempo indeterminato con stipendio di 1.000 euro mensili, che perde il lavoro.
L’ipotesi indennizzo assicurativo che verrà erogato è di  400 euro mensili, per la durata di 12 mesi.
Per i primi sei mesi il lavoratore ha diritto ad una indennità di licenziamento (INPS) pari al 60%  dello stipendio.
Con i 400 euro mensili della polizza il lavoratore disoccupato riesce a mantenere la stessa entrata nel bilancio familiare nei mesi certamente più difficili.
Se il suo stato di disoccupazione permane la polizza lo può coprire per una durata prevista fino a un massimo di 12 mesi.
Dunque per i due mesi successivi fino all’ottavo il nostro lavoratore (al di sotto dei 50 anni) percepirà 500 euro come indennità dall’INPS e 400 euro dalla polizza. dal nono  al dodicesimo mese riceverà 400 euro della assicurazione a fronte della cessazione dell’indennità di licenziamento.

La presentazione a San Giovanni in Persiceto ha registrato una buona adesione di rappresentanti dei comuni interpellati. Renato Mazzucca, che ha promosso l’iniziativa, ha confermato che l’amministrazione del comune da lui guidato farà in modo di concretizzare il progetto. Disposti a procedere anche da soli.
I partecipanti all’incontro hanno manifestato grande interesse per approfondire le modalità con cui strutturare un sistema di azioni di carattere sociale e assistenziale nei confronti dei cittadini e delle famiglie. Alla luce dell’interesse presente oggi nel mercato assicurativo da parte di assicuratori – come la CNP Italia – interessati a sviluppare questo tipo di coperture sul mercato italiano dopo l’apertura rappresentata dall’esperienza di Sogliano al Rubicone.