Nel primo semestre -2%. Si aggiunge al -5% di un anno fa

 La domanda dei prestiti da parte delle famiglie italiane, nel suo aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati, nel primo semestre 2011 ha registrato un calo del 2% rispetto ai valori dello stesso periodo del 2010, quando la diminuzione era stata del 5% rispetto al 2009 (che a sua volta aveva segnato un pesante -10% di richieste rispetto al 2008). Per trovare un segno positivo occorre tornare proprio al 2008, quando nel periodo gennaio-giugno la domanda era cresciuta del 2% rispetto allo stesso periodo del 2007. Nel complesso, rispetto al 2008, la domanda di prestiti personali e finalizzati ha registrato una diminuzione del 16%. Queste le evidenze dell’analisi del Barometro Crif sulla domanda di prestiti elaborati sul patrimonio informativo di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif, che raccoglie i dati relativi a oltre 77 milioni di posizioni creditizie. «In questa delicata fase, condizionata da una ripresa dell’economia che si è avviata con passo decisamente lento, il mercato dei crediti alle famiglie potrebbe venire penalizzato anche da provvedimenti normativi che potrebbero indurre una pesante restrizione del credito disponibile», ha commentato Enrico Lodi, direttore generale Crédit bureau services di Crif. «In particolare, all’interno del decreto sviluppo recentemente convertito in legge, tra gli emendamenti accolti ve ne è uno (l’8-bis) che, pretendendo la cancellazione di una serie di informazioni sui pagamenti dei finanziamenti dalle centrali rischi pubbliche e private, renderà più difficilmente distinguibili quanti rimborsano regolarmente i propri finanziamenti da coloro i quali non lo fanno. L’applicazione di queste disposizioni produrrà inevitabili restrizioni da parte degli intermediari finanziari. Danneggiando in particolare coloro i quali rimborsano regolarmente i finanziamenti, cioè il 95% dei consumatori e delle imprese italiane». Negli ultimi mesi, è evidente la sostanziale debolezza delle richieste di prestiti da parte delle famiglie dopo un inizio d’anno promettente, che aveva fatto sperare nel consolidamento di una inversione di tendenza che aveva cominciato a manifestarsi a fine 2010. Quanto alla durata dei prestiti, è rimasta stabile nel semestre. I prestiti oltre i 60 mesi hanno registrato la quota maggiore (22,4% del totale), seguiti da quelli tra 24 e 36 mesi (18,3%) e fino a 12 mesi (17,5%).