Non bastavano i brividi della crisi dei debiti sovrani. Per le compagnie la partita si fa dura sul terreno dell’Irap. Mentre per gli istituti di credito e per le altre società finanziarie la maggiorazione dell’imposta sulle attività produttive salirà al 4,65%, per le assicurazioni il balzo sarà al 5,90% dal 4,25%. Un ritocco quello previsto in manovra, che vale in termini di correzione del deficit 1,848 miliardi di euro. Gli analisti di Intermonte calcolano che l’impatto negativo dovrebbe essere limitato per Generali, circa 1% degli utili. Lo scotto maggiore dovranno pagarlo le compagnie con utili attesi modesti come Fondiaria Sai, Milano Assicurazioni e Unipol. Anche da Equita sono convinti che Generali sarà la meno colpita, grazie agli utili che genera all’estero, mentre le altre compagnie più operative in Italia avranno un impatto intorno al 4% sugli utili. Ad ogni modo il broker ha comunque messo in conto un gettone da 50 milioni di euro a causa delle maggiori imposte, ossia il 2% dell’utile per il Leone. Da qui la decisione di abbassare il target price da 20 euro a 18,80 euro, anche per tener conto dell’aumento del tasso free risk.