Nei prossimi anni, nessun lavoratore del settore potrà vantarsi di lavorare da solo ai suoi progetti. Condivisione delle conoscenze, lavoro in team, sistemi di informazione centralizzati …sono alcune delle novità del settore, secondo lo studio qualitativo recentemente pubblicato dall’Observatorie de l’évolution des métiers de l’assurance.

Questo cambiamento deriva dal fatto che anche le attese dei consumatori si sono evolute. Il modo di servire il cliente è cambiato. “Siamo passati da una logica dell’offerta a quella della domanda. Le professioni devono seguire questa evoluzione”, stima Gérard Lobjeois, segretario generale dell’Osservatorio, creato nel 1996 sotto l’egida congiunta della FFSA e del Gema, le associazioni delle compagnie e delle mutue.

In parallelo sono apparsi nuovi rischi che comportano una evoluzione irreversibile dei mestieri e delle pratiche organizzative. La salvaguarda dei dati numerici, i team legati alle energie rinnovabili, le flotte di veicoli urbani a domanda, lo sviluppo dei servizi alla persona …: la comparsa di rischi sconosciuti dieci anni fa obbliga gli assicuratori a ripensare alla loro offerta e a proporre prodotti innovativi. “Questi nuovi rischi chiamano in causa le pratiche professionali, perché vi è un reale deficit di conoscenze e di statistiche in materia. Una delle sfide maggiori è nella modellzzazione e prevenzione di questi rischi e nella formazione professionale”, spiega Marie-Pierre Brandely, incaricata delle risorse umane presso l’Osservatorio.

Costretti a reagire di fronte a questo nuovo contesto, gli operatori assicurativi devono ripensare l’organizzazione del loro know how interno. Le professioni legate all’ideazione di prodotti, al commerciale e alla gestione dei contratti stanno diventando i mestieri del rischio, della relazione cliente, del controllo, della qualità.

Chi gestisce i contratti deve accettare di non essere più “proprietario” dei propri dossier. Le nuove piattaforma di collaborazione già esistenti permettono di condividere sullo schermo i dati dei clienti, lo storico e di contattare in tempo reale i consulenti e periti disponibili per comunicare con loro. Si sta passando da una logica individuale ad una logica di sinergia d’impresa.

Anche i commerciali dovranno far fronte ad un maggiore lavoro di analisi delle informazioni (offerte multiple, tariffe differenziate, modalità di benvenuto …), che richiede una buona circolazione dell’informazione all’interno.

Già diffuso nelle grandi compagnie di assicurazione, il lavoro in modalità collaborativa (spazio di lavoro condiviso su unico interfaccia informatico), permette un più rapido avanzamento dei progetti, liberi dalle costrizioni di tempo e spazio. Questo rappresenta un cambiamento culturale profondo per il personale: apertura agli altri, saper ascoltare, condividere le conoscenze … più aumenteranno le tecnologie, più saranno sollecitate le competenze relazioni e comportamentali.

In parallelo, da questa trasformazione progressiva delle professioni tradizionali, gli assicuratori si rivolgeranno verso nuovi mestieri. Già ora non esitano ad assumere ingegneri edili o esperti ambientali. Anche gli “omologatori”, coloro che verificano la conformità di software e controllano la loro coerenza con l’ambiente informatico dell’impresa fanno parte dei nuovi ingressi.

A metà strada tra gli auditor interni e i risk manager, i referenti controllo e conformità hanno fatto la loro apparizione di recente nell’organigramma delle compagnie di assicurazione. Questi operatori lavorano nel quotidiano e fianco a fianco con gli altri professionisti dell’assicurazione. Una boccata d’aria per un settore per troppo tempo chiuso.