Il prestito sottoscritto per 95 mln da Fondazione Crt e per i restanti 5 da Ferak. Le risorse serviranno a ridurre l’esposizione da 340 milioni verso Veneto Banca. L’operazione non è finalizzata a crescere nella compagnia

di Andrea Di Biase

Effeti, la società (partecipata dalla Fondazione Crt e dalla vicentina Ferak) azionista delle Generali con una quota del 2,26%, rifinanzia parte dell’indebitamento nei confronti di Veneto Banca attraverso l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile nello 0,3% della compagnia assicurativa triestina. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, lo scorso 6 giugno il cda di Effeti ha deliberato l’emissione di un bond convertibile in azioni Generali per massimi 100 milioni, prestito che il 1° luglio è stato sottoscritto per 95 milioni dalla Fondazione Crt e per i restanti 5 milioni da Ferak. I proventi dell’emissione, che ha un regime di circolazione limitato ai soci di Effeti e di Ferak ma che eventualmente può anche essere girata ad altre Fondazioni o soggetti qualificabili come investitori istituzionali, dovrebbe appunto servire a ridurre parte dell’indebitamento nei confronti di Veneto Banca. L’istituto guidato da Vincenzo Consoli, che è anche uno degli azionisti di Ferak, lo scorso anno aveva finanziato l’acquisto da parte di Effeti del 2,26% delle Generali messo in vendita da Unicredit e lo scorso 31 gennaio aveva rinnovato l’apertura di credito per un importo di 340 milioni. Effeti, che nel bilancio 2010 non ha svalutato la partecipazione nel Leone mantenendola al valore di carico originario di 18 euro per azione, ha dunque emesso 5.525.000 obbligazioni convertibili a un valore nominale unitario leggermente più elevato e pari a 18,1 euro. In base al regolamento del prestito, a partire dal diciottesimo mese successivo all’emissione ciascuna obbligazione potrà essere convertita, su richiesta del portatore, in un’azione ordinaria Generali. La richiesta di conversione potrà riguardare tutte o parte delle obbligazioni detenute e pertanto sia la Fondazione presieduta Andrea Comba (che è anche presidente di Effeti) sia Ferak potranno, nel tempo, formulare più richieste di conversione. Il bond, che scade nel giugno del 2016, offre una cedola semestrale pari al tasso ufficiale di riferimento fissato dalla Bce maggiorato di una quota pari ai cinque ottavi dello stesso tasso. Fino alla scadenza dell’obbligazione Effeti avrà comunque la piena titolarità del pacchetto dello 0,3% sottostante il bond. L’operazione, secondo quanto appreso da fonti finanziarie, avrebbe come unico scopo quello di ottimizzare la struttura finanziaria di Effeti e non sarebbe dunque propedeutica ad eventuali incrementi della partecipazione nelle Generali. Non ci dovrebbero dunque essere connessioni al recente impegno preso da Fondiaria-Sai con l’Antitrust di cedere l’1,15% detenuto nella compagnia triestina. L’operazione era in cantiere quando non era ancora nota la volontà di FonSai di liberarsi del pacchetto in Generali. Ieri intanto è emerso che il vicepresidente del Leone, Vincent Bolloré, ha acquistato 1 milione di azioni Mediobanca, pari allo 0,12% di Piazzetta Cuccia, con un investimento di 6,8 milioni. Bolloré, che era al 5,06% di Mediobanca, ha la facoltà di salire fino al 6%. (riproduzione riservata)