di Loredana Diglio  

 

Aumenta la percentuale delle sofferenze delle imprese delle costruzioni sul fronte del credito per gli investimenti, così come lo stato di sofferenza di aziende e famiglie, soprattutto per quanto riguarda l’edilizia residenziale e il mercato delle abitazioni. Il dato emerge dalla periodica elaborazione del Cresme pubblicata nell’ultimo numero di Edicola, la newsletter di Ance Lazio-Urcel redatta in collaborazione con il Centro ricerche.

 

Le gravi difficoltà in cui versano le imprese sul fronte del credito emergono dai dati relativi agli indici di sofferenza. Nel corso del 2010, la crescita media mensile sui mesi corrispondenti del 2009 è stata intorno al 30%. Percentuale schizzata verso l’alto a partire dal 2011, quando la difficoltà del sistema imprenditoriale si è manifestata con una crescita, rispetto all’inizio del 2010, dell’87%, mantenendosi poi oltre l’80% anche per tutti i primi mesi dell’anno in corso. «Ciò ha comportato un aumento rilevante anche della percentuale delle sofferenze rispetto ai prestiti attivi esistenti presso il sistema bancario», si legge nell’elaborazione Cresme, «passata dal già elevato 5% del gennaio 2010 al 9,9% dell’aprile 2011». Per quanto riguarda le famiglie, la sofferenza rispetto ai crediti, prevalentemente mutui collegati all’acquisto di un’abitazione, Cresme afferma che «nel corso del 2010 si erano visti gli effetti determinati dalle normative volte a procrastinare i pagamenti o a diluirli nel tempo, che hanno consentito alle famiglie di gestire meglio il proprio debito, con l’effetto di far calare la percentuale di aumento delle sofferenze rispetto allo stesso periodo del 2009, fino a farla scendere fino al 30% nel dicembre 2010». I dati del 2011 invece registrano un nuovo aumento dell’indice di sofferenza mensile rispetto ai prestiti attivi, che passa dal 3,4% al 4,9%. Quanto al mercato delle costruzioni nel Lazio, continuano ad arrivare segnali di ripresa, in uno scenario caratterizzato comunque da forti elementi recessivi. «A mandarli è il mercato delle opere pubbliche, nel quale le gare d’appalto sono risultate stabili per numero e in aumento per valore nei primi sei mesi del 2011. Analoga la tendenza riscontrata per le aggiudicazioni. Una nota positiva viene anche dai lavori di ristrutturazione, nei quali le famiglie hanno deciso di investire i loro risparmi», ha spiegato il presidente di Ance Lazio, Stefano Petrucci, alla presentazione del numero 5 di Edicola, che si è svolta ieri a Roma. «Si tratta però di miglioramenti che non sono in grado di segnare una inversione di tendenza, per la quale ci sarebbe bisogno di specifiche politiche di sostegno. A dimostrarlo sono i dati sull’occupazione delle Casse edili, che per tutto il semestre sono rimasti negativi. Tra ottobre 2010 e marzo 2011 il numero degli occupati è infatti sceso dell’8% e le ore lavorate sono diminuite del 4,2%. Sono aumentate anche le ore di cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria. Bisogna inoltre considerare i dati sulla nuova produzione, che confermano il momento di difficoltà che il settore sta attraversando: su fronte della nuova edilizia residenziale, dopo una lieve ripresa di investimenti nel 2010, le previsioni per il 2011 sono nuovamente negative».