Sono migliaia i bambini cinesi intossicati dal piombo. Avvelenati nel sangue da questa sostanza tossica. Ostacolati dai funzionari dei governi locali nell’accesso alle possibilità di cura. E’ quanto ha denunciato l’organizzazione indipendente per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch, una delle più grandi a livello internazionale, nel rapporto appena pubblicato “My children have been poisoned: a public health crisis in four chinese provinces”. Il documento si basa su 52 interviste a genitori e nonni dei bambini intossicati, sulle testimonianze della famiglia di un’operaia deceduta a causa di avvelenamento da piombo e di sei bambini intossicati. Sono stati sentiti anche lavoratori di Ong cinesi e internazionali e giornalisti che si occupano dell’argomento. Alcuni di loro hanno riferito di essere stati seguiti dalla polizia e costretti a lasciare l’area in cui stavano realizzando interviste.

Un inquinamento d’origine industriale. I bambini di cui parla il rapporto vivono in quattro province cinesi – Shaanxi, Henan, Hunan e Yunnan – dove sono presenti fonderie e fabbriche di batterie, nelle quali non vengono rispettate le fondamentali norme di sicurezza. I loro genitori, nella maggior parte dei casi, lavorano in queste fabbriche e le loro case si trovano nelle aree circostanti, ovviamente molto inquinate. Così l’esposizione al piombo diventa inevitabile. Secondo quanto riferito dal gruppo umanitario, i funzionari dei governi locali hanno impedito ai genitori dei bambini intossicati di verificare i risultati delle analisi, in alcuni casi falsificato gli esami stessi e negato i trattamenti medici previsti. E come cura per l’intossicazione hanno solo suggerito di dare ai bambini alcuni cibi da mangiare, come mele, aglio, uova e latte.

Avvelenamento dannoso per lo sviluppo biologico. “Le autorità locali ignorano le conseguenze immediate e a lungo termine sulla salute di una generazione di bambini esposta in modo permanente ad un inquinamento da piombo potenzialmente mortale”, si legge nel rapporto di Hrw. Il piombo è altamente tossico e gli effetti dell’avvelenamento sui bambini sono potenziati: può interromperne lo sviluppo biologico, neurologico e le funzioni cognitive. Inoltre, livelli troppo elevati di esposizione al piombo posso causare anemia, danneggiare stomaco, cervello, reni e fegato, indurre convulsioni, coma e perfino la morte. Si stima che nel mondo l’avvelenamento da piombo uccida ogni anno 230mila persone.

Crescita economica e inquinamento ambientale. La Cina oggi è la seconda economia mondiale: il suo pil si è decuplicato negli ultimi quindici anni. Venti delle 30 città più inquinate al mondo, così, si trovano in Cina. Questo significa che alla sua crescita esponenziale, non sembra corrispondere un eguale sviluppo di politiche di sostenibilità ambientale, di salute pubblica e di sicurezza del lavoro, come spesso denunciato dagli osservatori internazionali. Negli anni, diversi incidenti con conseguenze di avvelenamento da piombo nella popolazione cinese si sono ripetuti all’interno del Paese. Nel 2009, per esempio, proprio nella provincia dello Shaanxi, una di quelle oggetto di studio nel rapporto di Hrw, circa 600 bambini sono stati contaminati e i loro genitori hanno organizzato proteste contro il governo per conoscere la verità.

Le strategie del governo per contrastare il fenomeno. Per questa ragione il governo centrale ha deciso di intensificare i controlli nelle fabbriche e di rendere più efficace la normativa esistente in materia ambientale. Ma “colpire i proprietari delle fabbriche e i funzionari del governo locale quando un villaggio è ormai gravemente contaminato, non è abbastanza”, sostiene Joe Amon, direttore di Human Rights Watch. “Il governo deve fornire cure ed assicurarsi che i bambini non siano di nuovo esposti a livelli di piombo tali da provocare un’intossicazione”.

Fonte: INAIL