Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Ha ragione il presidente dell’Abi Antonio Patuelli quando – riferendosi alle operazioni d’aggregazione progettate in Italia – invita a non usare il termine «risiko», che è un gioco, mentre nel caso delle possibili concentrazioni siamo ben lontani da un’attività ludica. Per questo progettato consolidamento a ranghi sciolti, spesso avvolto da confusione, come ha rilevato l’ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, e da sovrapposizioni di attribuzioni istituzionali, restano fondamentali le indicazioni del governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nelle recenti Considerazioni finali. Parole dalle quali si ricava che le aggregazioni, per essere valide, devono creare valore e devono essere coerenti con la stabilità aziendale e di sistema e ovviamente osservare le regole vigenti in materia. Per il resto valgono le dinamiche del mercato. Se si guarda ai progetti di aggregazione in corso, si deve concludere che quasi in nessuno di essi la parte della creazione di valore viene sviluppata e resa pubblica.
Suo malgrado, è stata e sarà una dei protagonisti del risiko estivo che comincerà tra poco. La Fondazione Enasarco, con i suoi oltre 250 mila iscritti, ha in portafoglio significative partecipazioni bancarie, tra cui il 2,5% di Mediobanca. Perché l’ha acquisita? Per farne che cosa? Come si combina questa partecipazione con l’allocazione strategica dell’ente che deve garantire le pensioni ad agenti, consulenti finanziari e rappresentanti? Milano Finanza l’ha chiesto a Giuseppe Capanna, vicepresidente della Fondazione e artefice, assieme a Luigi Conte, presidente dell’Anasf (l’associazione dei consulenti finanziari), della ricostruzione della Fondazione dopo un passato denso di ombre gestionali
A fine 2024 la maggior parte delle previsioni delle società di gestione sul 2025 indicavano come prima scelta l’azionario Usa. A sei mesi di distanza il bilancio è invece favorevole all’Europa, perché l’America ha pagato lo scotto dell’incertezza creata dall’amministrazione Trump sui dazi, mentre le azioni europee hanno beneficiato della tenuta della domanda interna e del momento favorevole sui tassi che la Bce ha continuato a tagliare. «Nel primo semestre 2025, i mercati globali hanno proseguito lungo un percorso di apparente normalizzazione, ma in un contesto tutt’altro che ordinario. Le tensioni politiche negli Stati Uniti hanno alimentato un clima di incertezza che ha inciso sulle performance dei mercati finanziari, con l’Europa che ne ha tratto un vantaggio», sintetizza Bob Homan, capo degli investimenti di Ing. A Wall Street il Nasdaq segna in questo primo semestre +3,3%, il Dow Jones +1,8%, l’S&P 500 +3,9%. C’è anche l’effetto cambio per gli investitori europei esposti agli Usa, «il deprezzamento del dollaro del 10% ha pesato sul rendimento complessivo», ricorda Homan.
L’automotive è chiamato a una trasformazione epocale. Ma l’Europa procede con passo incerto, sospesa tra obiettivi ambientali ambiziosi e una realtà industriale molto più complessa di quanto suggeriscano le attuali strategie normative. E in gioco c’è la reale sostenibilità del settore (non solo ambientale, ma anche industriale) con le sue ricadute. A spiegarlo è Andrea Montermini, managing partner Emea e membro dell’executive committee di Efeso Management Consultants, attraverso un’attenta analisi. Presentata recentemente alla Motor Valley italiana, non è solo un invito a rivedere le scelte fatte, dal Green Deal alla strategia Bev-centrica, ma una fotografia delle difficoltà nel settore.
Lo sviluppo della previdenza complementare passa anche e soprattutto da una maggiore diffusione dell’informazione, della consulenza e della comunicazione in materia pensionistica. Si affacciano sul mercato anche nuove realtà innovative che si propongono di supportare risparmiatori e aziende ad assumere scelte consapevoli. Una di queste è Ciao Elsa, comparatore di fondi pensione e portale di educazione previdenziale.
Mese di maggio con il segno meno per l’industria italiana del risparmio gestito. In totale il saldo è stato quindi negativo per 2,4 miliardi, secondo quanto calcolato da Assogestioni. Maggio non ha sorriso in particolare ai fondi bilanciati, che hanno subito deflussi per quasi 2 miliardi, ai flessibili (-496 milioni) e ai fondi monetari, in rosso per 971 milioni. In forte controtendenza invece sia i fondi obbligazionari sia quelli azionari. Dopo un mese di aprile in cui i rapporti di forza si erano invertiti, a maggio sono tornati i rapporti di forza classici dell’ultimo biennio: +1,7 miliardi sul reddito fisso (oltre 9 miliardi da inizio anno), 460 milioni sulle borse.
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unico, le cui prestazioni sono collegate al rendimento di una gestione separata. Non è, quindi, prevista una data di scadenza e l’obiettivo è ottenere in pagamento un capitale, ai beneficiari designati, al momento in cui si verifica il decesso dell’assicurato. Tale importo verrà determinato in base alla misura annua di adeguamento, positiva o negativa, pari al rendimento della gestione separata Oscar Premium, al netto del rendimento trattenuto dalla Compagnia. L’importo dovuto in caso di morte non potrà comunque essere inferiore al premio iniziale versato dal contraente, tenuto conto di eventuali riscatti parziali. La polizza richiede il versamento di un premio unico non frazionabile, di almeno 25 mila euro e la massimo pari a 1 milione di euro.
Negli ultimi cinque anni la consulenza finanziaria ha triplicato la raccolta di risparmio degli italiani. Solo nel 2024 ha intercettato 51,6 miliardi di euro, il 4% della spesa annua delle famiglie, ha stimato Assoreti. Oggi 5,2 milioni di italiani si affidano alle reti di consulenti, ma una parte rilevante del risparmio continua a restare poco mossa, perdendo valore e in più senza dare sostegno all’economia. Il tema è noto: per sbloccare la situazione servono nuovi strumenti che incentivino gli investimenti azionari e di lungo periodo, con agevolazioni fiscali e regimi di tassazione che premino i tempi lunghi di mantenimento. Questa esigenza, peraltro, si sposa molto bene con la necessità di maggiore ricorso alle pensioni integrative, specie tra i giovani, strumenti indispensabili per contribuire a colmare il divario tra stipendio e pensione pubblica, che sarà crescente negli anni. Pochi sono consapevoli che dal 2045 il tasso di sostituzione tra pensione pubblica e stipendio sarà inferiore al 50%. E che di fronte a questa emergenza, tuttora, solo un lavoratore su tre si è attrezzato con un fondo o una polizza integrativa. Ancora di meno, uno su quattro, quelli che effettuano dei versamenti.
Mediobanca aggiorna il piano e spinge l’acceleratore sui profitti e sulla remunerazione degli azionisti. La merchant bank promette ai soci quasi 5 miliardi di euro di cedole in tre anni e vede l’utile netto a un soffio da 2 miliardi. Bocciata ancora una volta l’offerta del Montepaschi: un’operazione definita «senza precedenti», priva di «razionale industriale» e con diversi rischi di esecuzione che potrebbero portare a una perdita importante di fatturato. Tra il percorso stand alone di piazzetta Cuccia e l’integrazione in Mps «non c’è paragone». L’a.d. di Mediobanca, Alberto Nagel, mette in campo tutte le contromisure per convincere i soci a resistere all’assalto senese, che nei giorni scorsi aveva incassato il via libera della Bce. E rivendica la «solida ed entusiasmante» crescita della banca, che verrà potenziata con l’acquisizione di Banca Generali.
Central Bank of India (Cbi) è il nuovo partner di Generali nella joint venture nel paese asiatico. Si tratta di una delle più antiche banche attive nel settore pubblico indiano, fondata nel 1911, con una capitalizzazione di mercato di 461 miliardi di rupie (4,6 mld euro) e 4.500 filiali che servono 80 milioni di clienti. La composizione dell’azionariato rimane invariata, con il Leone che detiene il 74% e Central Bank of India il 26%.
Il ministero del lavoro «chiama a rapporto» le Casse di previdenza dei professionisti, chiedendo di «relazionare» (entro il 30 settembre) in merito ad alcuni «nodi» segnalati dalla Bicamerale di controllo sulle gestioni pensionistiche nell’indagine conoscitiva sugli investimenti del comparto, pubblicata due settimane fa. E il dicastero, in particolare, pretende di accertare aspetti che vanno dal «rispetto dei requisiti di onorabilità e professionalità» dei componenti degli organismi all’«adeguatezza» delle strutture che si occupano delle attività finanziarie, fino alle iniziative adottate per il recupero dei crediti da parte degli iscritti morosi. Nella lettera spedita ai collegi sindacali degli Enti, e che ItaliaOggi ha potuto visionare (datata 26 giugno, lo stesso giorno nel quale il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon è stato audito, insieme ad alcuni tecnici ministeriali, dalla Commissione parlamentare presieduta da deputato della Lega Alberto Bagnai, e ha annunciato che l’Ente degli infermieri, l’Enpapi, sarà oggetto di un commissariamento «ad acta» per lo svolgimento di nuove elezioni, a causa dell’esclusione dalle procedure di voto di una «fetta» della platea), si invita ad approfondire il documento della Bicamerale, al fine di «inquadrare la vigilanza esercitata, rispetto all’attività» delle Casse «in un contesto più ampio», nonché ad «attenzionare gli aspetti che sono stati evidenziati come possibile fonte di criticità».
Nel settore dello sport non può essere cumulato l’assegno pensionistico, con redditi derivanti da collaborazioni coordinate e continuative «indipendentemente dall’importo». La collaborazione coordinata e continuativa rientra tra le tipologie di lavoro sportivo individuate dal dlgs n. 36/2021 e non è assimilabile al lavoro autonomo occasionale. È quanto ha affermato il ministero del lavoro mercoledì 25 giugno, in risposta a un question time presentato in commissione lavoro alla Camera
Equo compenso, verso la definizione dei parametri per i professionisti di cui alla legge n.4/2013. Proficuo l’incontro che si è tenuto lo scorso 24 giugno, voluto dal sottosegretario di stato al ministero delle imprese e del made in Italy Massimo Bitonci, in merito allo stato dell’arte del decreto sull’equo compenso e alle prospettive evolutive della legge n.4/2013. Già nella lettera d’invito, inviata da Bitonci alle organizzazioni che siedono al tavolo delle professioni non organizzate, tra cui Assoprofessioni, il sottosegretario aveva anticipato che il ministero in questione “sta redigendo il decreto attuativo dell’art. 1 comma 1 lettera c) della legge 21 aprile 2023, n. 49, dopo aver raccolto i contributi delle associazioni professionali iscritte nell’elenco ministeriale di cui all’art. 2 comma 7 della legge n. 4/2013”.
All’indomani dell’adesione di Unipol Assicurazioni all’ops di Bper Banca su Pop Sondrio, Carlo Cimbri ridiscende nell’agone del risiko bancario. Il numero uno del big assicurativo ha ribadito che l’unione tra le due ex popolari è «un progetto interessante», che «ha la possibilità di creare valore per tutti gli stakeholder, non solo per gli azionisti ovviamente, ma anche e soprattutto per i territori». A margine dell’evento «Il tempo sottile», organizzato a Bologna per gli 80 anni di Camst, Cimbri ha poi ricordato che «Unipol ha salutato con favore il progetto industriale di Bper fin dall’origine. Poi, chiaramente, per decidere occorre avere contezza piena delle informazioni. Su questa operazione sono diventate pubbliche e quindi ha deciso favorevolmente», ha detto il presidente, motivando così il conferimento del suo 19,7% della banca valtellinese a Bper (di cui è socia al 19,8%). «Oggi, in termini relativi, è cresciuta l’importanza dei servizi rispetto ai beni fisici. Questi servizi si muovono rapidamente in tutto il mondo. Quindi, chi fa impresa ha bisogno di essere assistito, supportato in tutto il mondo. Per chi fa finanza occorre avere dimensioni tali da poter sostenere il sistema dell’impresa in una maniera che sia adeguata agli anni che verranno, non a quelli che sono stati», ha argomentato Cimbri.
«Racing towards the future», ricerca presentata al Mastercard Innovation Forum 2025 e realizzata con AstraRicerche, ha indagato il rapporto tra consumatori, esercenti e retailer italiani con tecnologie e digitalizzazione nel panorama dei pagamenti. Il 69,2% degli italiani è infatti favorevole a una convergenza dei sistemi di accesso in un’unica soluzione «passepartout» e la preferita è la biometria (58,7%). Ad assumere un ruolo sempre più centrale nelle abitudini degli italiani sono invece i Digital Wallet, con il 47,4% degli intervistati che dichiara di utilizzarli regolarmente. L’evoluzione di questa tecnologia sarà l’integrazione con l’intelligenza artificiale, tramite cui si creeranno super app capaci di centralizzare non solo le transazioni, ma anche i servizi quotidiani. La progressione della digitalizzazione deve andare però a braccetto con la sicurezza. Se i consumatori mostrano un buon livello di fiducia sui pagamenti digitali per gli acquisti online tramite le principali piattaforme di ecommerce (69,9%), gli esercenti vedono come maggiori minacce le frodi nelle transazioni online (61,2%), seguite dal rischio di furto di dati sensibili (42,5%) e di credenziali (42,5%).
Aumento di 330 euro mensili per il livello medio di riferimento e riduzione dell’orario di un’ora alla settimana. Nei prossimi mesi, oltre alle grandi operazioni societarie, le compagnie assicurative, da Generali ad Allianz, Zurich, fino a Unipol (che continua ad applicare il contratto Ania pur essendo uscita dall’associazione) dovranno trovare il modo di chiudere il rinnovo del contratto collettivo nazionale lavoro dei 48mila dipendenti che è scaduto alla fine del 2024. I sindacati (First, Uilca, Fisac, Fna e Snfia) hanno definito una piattaforma rivendicativa dove, per la vigenza contrattuale 2025-2027, chiedono un aumento mensile di 330 euro per la figura media, ossia il quarto livello, settima classe. A questo si aggiunga l’aumento di un’analoga percentuale a quella dell’aumento dei minimi di tutte quelle voci economiche di natura indennitaria o modali previste dalla normativa del contratto, ad esclusione delle voci dove le richieste della piattaforma sono superiori.
Ad ognuno il suo Arbitro. Dai servizi bancari a quelli più prettamente legati a servizi di investimento e alle coperture assicurative, fino ad arrivare adesso all’idea di istituire un quarto Arbitro per la risoluzione stragiudiziale delle controversie anche in ambito previdenziale. È questa l’idea lanciata dal neo presidente Covip, Mario Pepe, nel corso dell’ultima Relazione annuale dell’Istituto di vigilanza sui fondi pensione, per consentire ai lavoratori iscritti, ai pensionati e agli stessi fondi pensione di ottenere decisioni in tempi rapidi sulle controversie che ruotano attorno al sistema previdenziale. Dopo l’Abf (Arbitro bancario e finanziario), l’Acf (Arbitro per le controversie finanziarie) e il nascente Aas (Arbitro assicurativo), che sono una costola rispettivamente di Banca d’Italia, Consob e Ivass, in futuro potremmo avere l’Apr (Arbitro previdenziale). Ma c’è la necessità di avere tutti
questi arbitri?