Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

Le assicurazioni italiane hanno chiuso il 2024 con l’utile più alto degli ultimi 10 anni, raggiungendo 10,5 miliardi rispetto agli 8 del 2023. Hanno 1.000 miliardi di investimenti presenti nei loro bilanci (con i Btp scesi dal 22,3 al 21,2%) e la raccolta netta nel ramo Vita è tornata stabilmente positiva da qualche mese. Pure le minusvalenze latenti nei loro portafoglio di investimento si sono sensibilmente ridotte grazie al calo dei tassi e alla riduzione dello spread sui Btp, anche se, a fine aprile, erano ancora di circa 7 miliardi. Ma non mancano le sfide per le compagnia: nell’offerta delle polizze catastrofali, destinate a diventare obbligatorie per le imprese, che dovrebbero generare circa 2 miliardi di premi, «occorrerà conciliare l’obbligo a contrarre, previsto dalla legge con la prudente gestione dei rischi», hanno sottolineato da Ivass chiamata anche a predisporre un portale informatico per la comparazione di queste polizze.
Sarebbero entrambe donne i candidati in lizza per entrare nel consiglio dell’Ivass ed evitare che l’attività dell’istituto finisca in stand-by in un momento particolarmente delicato per il settore con «le operazioni di concentrazione bancarie che, se realizzate, avranno significativi effetti anche sul sistema assicurativo», come sottolineato ieri dal presidente di Ivass, Luigi Federico Signorini. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza si tratta di Maddalena Rabitti, ordinario di Diritto dell’economia nell’Università di Roma Tre, consulente scientifico di Assonime ed esperta di gestione e prevenzione dei rischi di impresa, e di Rita Laura D’Ecclesia, ordinario di metodi matematici dell’Economia e delle Scienze attuariali e finanziarie all’Università La Sapienza.
A Milano sarà possibile sottoscrivere una polizza in abbinamento ai contratti di locazione a canone concordato per proteggersi in caso di morosità. Il nuovo strumento, con il quale Yolo entra nelle assicurazioni per le locazioni immobiliari, è stato studiato nell’ambito della collaborazione tra il gruppo e il Comune di Milano avviata, al termine di una procedura pubblica, con l’obiettivo di operare a sostegno degli inquilini e dare tutele ai proprietari di appartamenti in affitto a canone concordato. Questa tipologia di contratti sono regolati da accordi territoriali tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini, possono essere applicati a qualsiasi immobile residenziale e offrono vantaggi fiscali a entrambi i contraenti. «L’innovazione assicurativa può dare un importante contributo alla soluzione dei problemi sociali collegati all’abitazione.
  • B.Generali con la Federico II per le pmi

Banca Generali e Università Federico II promuovono assieme la competitività delle piccole imprese nel Mezzogiorno. Grazie al progetto congiunto «Innovazione e sostenibilità per le pmi del Sud Italia» l’ateneo partenopeo e l’istituto guidato da Gian Maria Mossa hanno creato l’osservatorio Methrica che analizzerà il perimetro delle aziende più aperte alle tematiche di sostenibilità tracciandone gli elementi distintivi nelle sfide per la crescita.
Il gruppo assicurativo Athora Italia e Banca del Fucino hanno siglato una partnership esclusiva e decennale per la distribuzione di un’offerta di prodotti Vita. L’accordo prevede la commercializzazione dell’offerta di Athora Italia attraverso la rete distributiva di Banca del Fucino su tutto il territorio nazionale
  • Gen Z diventa responsabile su salute, autosufficienza e benessere
    Zurich Italia e Swg: il 70% degli italiani pronto a proteggersi con una polizza
Gli italiani sono consapevoli che la domanda di servizi sanitari aumenterà; in particolare la Gen Z: il 91% si aspetta impatti da longevità e calo demografico su sanità e previdenza. La non autosufficienza è tra gli eventi più temuti: il 41,5% degli italiani non saprebbe come affrontare l’idea di dover gravare sui propri familiari, e oltre il 52% si sente impreparato all’eventualità di trovarsi senza un supporto adeguato in caso di perdita dell’autonomia. Cresce, così, la fiducia verso la protezione assicurativa sulla vita, ma 1 italiano su 2 ne
sovrastima ancora i costi. Per la prima volta, le polizze assicurative superano gli investimenti immobiliari come strumento per proteggere la famiglia in caso di imprevisti. Oltre il 70% de
gli italiani riconosce alle assicurazioni un ruolo chiave nell’affrontare le sfide legate alla longevità. È questo il ritratto che emerge dalla ricerca «Tra risparmio e salute: la nuova mappa dei bisogni di protezione degli italiani», condotta dall’azienda di sondaggi Swg per Zurich Italia, su un campione rappresentativo di oltre 2mila cittadini tra i 25 e i 65 anni.

L’iscrizione di ipoteca giudiziale nei procedimenti di regresso gode dell’esenzione fiscale per tutelare i lavoratori colpiti da infortuni o malattie professionali. È quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello n. 162 riguardante l’iscrizione di ipoteca giudiziale nei procedimenti di regresso nei confronti dei datori di lavoro responsabili di infortuni o malattie professionali. Il nodo da sciogliere riguardava l’applicabilità dell’esenzione dall’imposta ipotecaria, prevista dall’art. 10 della legge n. 533/1973, anche a queste iscrizioni, indipendentemente dal fatto che il regresso venga promosso in sede civile o penale.

Appartenere davvero all’Europa non è questione di passaporti o confini, ma di partecipazione, di conoscenza. A partire da quel linguaggio, l’economia, che oggi regola scelte, opportunità, destini. Se i giovani vogliono essere protagonisti e non spettatori della società devono impararlo. Per questo, l’educazione economica e finanziaria è il primo passo per sentirsi cittadini europei. È questo lo spirito di «Young Factor Europe», il progetto digitale di economic and financial literacy lanciato da Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori (Opge), sulla scia di quello che, in Italia, ha coinvolto, per i dati ufficiali, 728 mila studenti.
L’Italia si conferma il Paese dove è più costoso nell’Unione europea assicurare l’auto con un prezzo medio di 286 euro nel 2023, contro il valore minimo di Spagna e Francia, pari a 186 euro. A superare il nostro Paese solo il Regno Unito a 381 euro. Un dato che si accompagna ad un utile complessivo delle compagnie assicurative di 10,5 miliardi nel 2024 contro gli 8 miliardi del 2023, con impieghi altrettanto robusti: oltre 1.000 miliardi di euro investiti a fine 2024. A scattare la fotografia è l’Ivass, il cui presidente Luigi Federico Signorini ha evidenziato: «Il conto economico è migliorato».
C’è un paradosso nelle scelte finanziarie degli italiani: chi decide, spesso, non conosce abbastanza il tema. Il 58% dei cittadini fra i 65 e i 75 anni dichiara infatti di occuparsi direttamente delle decisioni, ma soltanto il 20% rivela di «conoscere bene l’argomento». E uno su quattro (il 26%) dice di non averne mai sentito parlare. I dati emergono dalla ricerca Ipsos «L’età d’argento tra benessere e precarietà finanziaria», presentata ieri a Milano, nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana, alla quinta assemblea della Feduf, la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, nata nel 2014 su iniziativa dell’Abi. Presentata da Nando Pagnoncelli, presidente dell’Ipsos, l’indagine è stata condotta con 800 interviste online dal 5 all’11 maggio scorso, su un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.

Alle compagnie d’assicurazione che operano nel nostro paese i Btp italiani non piacciono più. O, più precisamente, hanno meno appeal di qualche tempo fa. Il dato viene fuori dalla relazione annuale dell’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni guidato da Luigi Federico Signorini. Tra il 2019 e il 2024 la quota dei titoli governativi – calcolata in valore di mercato – sul portafoglio delle imprese assicurative è calata del 10,5 per cento. Ma non solo: contemporaneamente i titoli esteri sono aumentati del 5 per cento. Quindi negli ultimi 5 anni c’è stata più fiducia nell’affidabilità di Paesi esteri rispetto al nostro. O quanto meno c’è stata voglia di riequilibrare l’esposizione verso l’Italia, visto che storicamente le assicurazioni sono fra i maggiori detentori del nostro debito pubblico: più o meno 300 milioni di euro in valore assoluto ancora oggi.

L’escalation del conflitto tra Israele e l’Iran ha fatto aumentare il costo delle assicurazioni per le navi che navigano nel Mar Rosso e nel Golfo Persico.  Secondo i dati del più grande broker assicurativo al mondo, Marsh McLennan, rilevati da Cnbc – che ha interpellato Marcus Baker, responsabile globale del settore marittimo, cargo e logistica della società – le compagnie di assicurazione marittima applicano ora lo 0,2% del valore di una nave per i viaggi nel Golfo, in aumento rispetto allo 0,125% applicato prima dell’attacco a sorpresa di Israele contro l’Iran, la scorsa settimana.
«Il sistema italiano delle istituzioni finanziarie in senso lato è in movimento. Le operazioni di concentrazione proposte negli ultimi mesi, sebbene vedano come protagoniste in primo luogo le banche, avranno, se realizzate, significativi effetti anche sul sistema assicurativo». Questi effetti saranno direttamente «sugli assetti partecipativi di gruppi e compagnie, indirettamente sulla loro governance e sul loro stesso modello di attività». Anche l’Ivass mantiene altra la vigilanza sul risiko bancario e assicurativo: lo ha ribadito ieri, in occasione della relazione annuale, il presidente dell’Authority, Luigi Federico Signorini, il quale ha ricordato come l’istituto abbia «rilasciato, nei casi e nei termini di legge, e sulla base delle valutazioni prudenziali che ci competono, le autorizzazioni richieste». Ma ciò non toglie il fatto che Ivass continuerà «a seguire con la massima attenzione gli sviluppi».