Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Si avvia a conclusione il processo di vendita di Prima Assicurazioni, gestito dall’advisor Goldman Sachs. Secondo quanto riportato da milanofinanza.it, in pole position per avviare la trattativa in esclusiva vi sarebbe Axa. Il gruppo francese avrebbe quindi superato Allianz, l’altra compagnia che era rimasta in competizione nell’ultima fase della trattativa. In gara, nei mesi scorsi, c’erano anche altri grandi gruppi assicurativi, come Generali e Cnp Assurances. Questi ultimi, a guardare le offerte non vincolanti presentate in precedenza, sembravano i più determinati sulla partita, fino a ventilare una maxi offerta da 1,6 miliardi.
Il fondo di private equity Jc Flowers completa l’acquisizione della società assicurativa Wefox in Italia. La chiusura dell’operazione, che era stata anticipata da MF-Milano Finanza e annunciata al mercato lo scorso 16 maggio, «apre ufficialmente una nuova fase per la società, che proseguirà il proprio percorso di crescita come realtà indipendente nel mercato assicurativo italiano», hanno chiarito da Wefox
Dal danno al rischio di beffa. Ivass, l’autorità di controllo assicurativa, ha lanciato l’allerta sulle offerte commerciali che posso essere proposte ai clienti della lussemburghese Fwu Life Insurance Lux, compagnia finita il liquidazione coatta, le quali potrebbero riverarsi non appropriate.

Entro l’anno almeno 300 mila anziani, in particolare i malati cronici, saranno assistiti con la telemedicina. E’ quanto prevede la bozza di decreto del Ministero della salute in materia di prestazioni di telemedicina erogabili che sarà esaminata in una delle prossime riunioni della Conferenza Unificata. Al fine di consentire il mantenimento delle migliori condizioni di vita della persona anziana presso il proprio domicilio, con prioritario riferimento alla persona grande anziana cioè affetta da almeno una patologia cronica, è promosso dunque l’impiego di strumenti di sanità preventiva e di telemedicina nell’erogazione delle prestazioni assistenziali. Nello specifico il decreto, attuativo dell’articolo 9 del dlgs del 15 marzo 2024, n. 29, stabilisce che le prestazioni dovranno appartenere ai campi della teleassistenza e del telemonitoraggio e saranno rivolte specificamente agli anziani cronici; dovranno garantire un supporto continuativo al domicilio, puntando sulla prevenzione del deterioramento cognitivo, sull’aderenza terapeutica e sulla riduzione dell’isolamento sociale
Il margine di tolleranza che evita all’automobilista la multa per eccesso di velocità è del 5 per cento, con un minimo di 5 chilometri l’ora, anche se a rilevare l’infrazione è il tutor e non il classico autovelox: il Sicve, il sistema informativo controllo velocità utilizzato in autostrada, è una delle apparecchiature per accertare l’osservanza dei limiti previste dall’articolo 345 del dpr 16/12/1992, n. 495, regolamento di esecuzione del codice della strada, che indica la riduzione da applicare al valore rilevato che è valida per tutti gli strumenti elettronici. Così la Corte di cassazione civile, sez. seconda, nell’ordinanza n. 15894 del 16/06/2025.
«Il tasso di fecondità totale italiano – spiega Lorenzo Bandera di Percorsi di secondo welfare – si è abbassato ulteriormente. È arrivato a 1,18 figli per donna e il paragone col tasso di sostituzione, la differenza fra nati e morti, è impietoso: per mantenere un equilibro fra nati e morti il tasso di fecondità dovrebbe arrivare a 2.1». La tendenza a fare meno figli non riguarda solo Italia ed Europa, ma è globale: negli ultimi sessant’anni i tassi di fecondità dei Paesi Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, si sono dimezzati. «È frutto – aggiunge Bandera – di una serie di diversi fattori, ma è una realtà con cui fare i conti. Dopo decenni di denatalità l’Italia è tra i Paesi coi valori più bassi: non solo perché da tanti anni le donne italiane hanno pochi figli, ma anche perché di conseguenza ci sono meno donne in età fertile».
Nel 2015 gli over 65 erano appena il 7,7% degli assistiti. Oggi sono il 14,3%. E l’età media degli italiani presi in carico dalla Caritas è 54,6 anni. Segno che anche i pensionati, spesso soli e con pensioni minime, non ce la fanno più. Allo stesso tempo, oltre il 52% dei nuclei ha figli minorenni. La povertà si cronicizza: il 27,8% è in carico da oltre cinque anni. Il numero medio di colloqui nei centri di ascolto all’anno è raddoppiato: erano quattro nel 2012, siamo a 8,6 oggi. A pesare sono anche la casa e la salute. Il 37,4% degli assistiti ha una condizione abitativa critica, spesso vive in affitto precario, in coabitazione forzata o senza dimora. E più di una persona su tre (35,2%) presenta una fragilità sanitaria rilevante,senza accesso a cure regolari. Dieci anni fa queste percentuali erano quasi la metà.
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