Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il primo beneficio dell’ingresso di Poste Italiane nel capitale di Tim vale già oltre 1,5 miliardi ed è legato alla borsa, ma presto ce ne saranno altri. A sottolinearlo è stato ieri l’amministratore delegato di Telecom Pietro Labriola. Le potenzialità sono enormi e vanno dal settore dei pagamenti a quello assicurativo, passando per utility e servizi finanziari. Tutti business che potranno crescere grazie alla maxi-rete distributiva che fa capo ai due gruppi: da una parte Poste Italiane ha 13 mila uffici e i 49 mila punti vendita di partner commerciali (a partire dalla tabaccherie aderenti a Lis), dall’altra Tim dispone di 4.100 negozi dove vendono distribuiti i suoi servizi (compresi le grandi catene di elettronica). Reti che potranno lavorare in sinergia nel settore assicurativo, per esempio, dove la società di tlc ha deciso di entrare nel 2023 lanciando una società di brokeraggio assicurativa, Tim MyBroker, che in catalogo ha messo polizze per la casa, i viaggi, la salute, ma anche per gli animali domestici e per lo sci (operando con diverse compagnie). Anche Poste, già tra le prime assicurazioni Vita italiane, ha deciso negli ultimi anni di spingere sul settore Danni con Poste Assicura e ha già superato un miliardo di euro di premi. Poi ci sono i pagamenti e le utility (Poste ha una sua offerta luce e gas che ha raggiunto 800 mila clienti) come pure il credito al consumo, settore in cui gruppo postale ha partnership come Findomestic (BnpParibas) e Compass (Mediobanca).
In Italia quasi due attacchi hacker su dieci colpiscono il mondo dell’editoria e dell’informazione. Seguono tra le vittime preferite dei cyber criminali la manifattura (al 15,7% un’incidenza doppia rispetto al dato mondiale) e gli enti che svolgono funzioni governative, militari o di law enforcement (15,4%). Questa la fotografia scattata dal report di Maticmind «Attacchi, danni, impatti e rischi nel biennio 2024-25. Analisi della cybersecurity nel settore gdo», che MF-Milano Finanza ha potuto visionare in anteprima.
Non solo esposti a Consob e Bankitalia: sugli incroci fra le mosse in Generali, Mediobanca e Mps, ieri è spuntato anche un esposto alla procura a Milano, ipotizzando un presunto concerto tra il gruppo Caltagirone e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio. La notizia è filtrata ieri ma l’iniziativa risalirebbe a diversi mesi fa, ed è stata attribuita dalle agenzie di stampa alla stessa Mediobanca. In serata tuttavia fonti della banca hanno precisato che «non è stato presentato alcun esposto alla Procura di Milano avente ad oggetto il concerto relativo ad operazioni di mercato in essere».
L’ultimo round di finanziamento da 2,1 miliardi chiuso qualche giorno fa negli Usa ha comportato una valutazione implicita di Acrisure di 32 miliardi, il 40% in più rispetto a tre anni fa. La mossa è propedeutica all’ipo del broker statunitense, che a questo punto potrebbe quotarsi nel primo semestre del 2026. Il gruppo guidato dal ceo e co-founder Greg Williams punta forte anche sull’Italia. Stefano Sardara, che oltre a essere ceo di Acrisure Italia ha anche la responsabilità per il gruppo in Sud Europa, non commenta le strategie internazionali del gruppo ma segnala il trend positivo nella Penisola: «Il 2024 si è chiuso per Acrisure Italia con un fatturato di 44 milioni e un ebitda di 19,3 milioni e per il 2025 prevediamo di continuare a crescere oltre i 50 milioni di giro d’affari », dice.
È sufficiente leggere il Rapporto Clusit 2024 sulla sicurezza Ict in Italia o la Relazione annuale al parlamento del 2023 redatta dall’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale (Acn) per rendersi conto di come il numero degli attacchi informatici attraverso la rete (i cosiddetti «cybercrime») sia aumentato esponenzialmente, seguendo la crescente digitalizzazione delle attività umane. Il Rapporto evidenzia infatti che la media mensile di incidenti classificabili come «gravi» è passata, a livello globale, dai 139 del 2019 ai 232 del 2023, fino ai 273 del primo semestre 2024: in pratica, in 5 anni a livello globale siamo passati dal rilevare 4,5 eventi al giorno a classificarne mediamente 9 . Nel 2023 gli incidenti sono aumentati dell’11% rispetto al 2022 e quelli verso l’Italia sono aumentati addirittura del 65%. La tendenza del primo semestre 2024 mostra una ulteriore crescita, molto significativa, pari al 23% rispetto al semestre precedente. Di fronte ai sempre più penetranti attacchi informatici tramite la rete, il legislatore qualcosa ha fatto: l’approvazione definitiva in senato del ddl Cybersicurezza rappresenta un segnale di svolta verso il rafforzamento della lotta al cybercrime e nella protezione della sicurezza nazionale.B

I risparmi degli italiani volano all’estero: nel 2023 tra conti correnti, attività finanziarie e beni di varia natura come immobili ed oggetti preziosi, sono oltre 215 i miliardi di euro detenuti oltre confine dai contribuenti con un incremento di oltre 25 miliardi di euro rispetto al 2022. Riprende inoltre il trend in crescita del valore delle attività detenute fuori dai confini nazionali, in linea con quanto riscontrato anche nelle annualità 2021 (+9 mld sul 2020) e 2020 (+27 mld sul 2019), andamento interrotto solo nel 2022 in cui l’ammontare era invece diminuito di circa 12 miliardi di euro rispetto al 2021.

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Quanto all’identificazione dei soggetti tenuti ad assicurarsi, il Ministero ha sostenuto che l’obbligo di stipulare la polizza discenda – tout court – dall’obbligo di iscrizione al Registro delle imprese, senza far cenno al fatto che la norma primaria si rivolge sempre a vere e proprie “imprese”: l’esigenza di allargare il più possibile la platea degli assicurati autorizza dunque a ritenere, ad esempio, che le Sta e le Stp debbano assicurarsi per il sol fatto di essere iscritte a una sezione speciale del Registro; e ciò anche se la loro vocazione imprenditoriale, in senso proprio e prevalente, sia in molti casi quanto meno discutibile. Una novità rilevante introdotta dalla legge 78/2025 ha riguardato gli eventuali limiti di copertura (scoperto e franchigia) che l’articolo 1, comma 104, della legge 213 aveva originariamente e indistintamente limitato a un massimo del 15% del danno, sul presupposto implicito che lo scopo di protezione dai danni catastrofali delle imprese non ammettesse una più ampia “autoritenzione” del rischio
Un’altra interessante novità introdotta dalla legge di conversione del decreto sulle polizze catastrofali riguarda il coinvolgimento del Garante per la sorveglianza dei prezzi (Mister prezzi) chiamato a svolgere, in collaborazione con l’Ivass, una funzione di controllo e verifica «per prevenire e limitare eventuali operazioni speculative sui premi assicurativi». Si tratta di una funzione delicata, che va ben oltre alla semplice comparazione dei contratti assicurativi offerti dalle imprese di assicurazione che sarà effettuata da Ivass (come per la RC auto) sul proprio portale informatico dedicato. Mister prezzi dovrà dunque valutare se il prodotto sia tariffato alla clientela in modo corretto, tenendo conto dell’obbligo a contrarre imposto alle compagnie e del principio (articolo 1, comma 105, della legge 213) di proporzionalità del premio al rischio; principio che, pur dovendo tener conto di molte variabili (territoriali, urbanistiche, costruttive ecc.), non sarà facile a declinarsi in concreto nell’ambito di una copertura assicurativa che, per legge, dovrebbe avere ad oggetto, di default, tre tipologie di rischio (sismi, alluvioni e frane) che non sempre sono tutte presenti sull’intero ambito territoriale della nostra penisola. E dovrebbe anche verificare se determinate politiche di prezzo o di offerta finiscano per violare o eludere l’obbligo a contrarre, magari attraverso la previsione di tariffe ingiustamente repulsive o ancora attraverso l’abbinamento sistematico ad altre formule di garanzia (abbinamento che, pur potendo rivelarsi prezioso, come ad esempio per il caso della business interruption, dovrebbe essere sempre essere opzionale e mai obbligatorio)
Il Garante della privacy, con un provvedimento sanzionatorio adottato nei confronti della Regione Lombardia (n. 243 del 29 aprile 2025, reso noto della Newsletter del 30 maggio scorso), è tornato a occuparsi della gestione della posta elettronica nei luoghi di lavoro, mettendo stavolta nel mirino anche il controllo degli accessi ad internet attraverso gli strumenti aziendali. Per quanto attiene alla posta elettronica, il Garante ribadisce la posizione già espressa con il Documento di indirizzo del 6 giugno 2024: la conservazione dei metadati generati dal sistema di posta oltre il termine di 21 giorni (che si presume sufficiente per le esigenze di funzionamento e sicurezza dell’infrastruttura informatica) costituisce un controllo a distanza dell’attività lavorativa che richiede il preventivo accordo sindacale o, in alternativa, l’autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro, in base al primo comma dell’articolo 4 Statuto dei lavoratori.
Un piano da un milione di investimenti, per ora biennale, per far entrare l’intelligenza artificiale nelle corsie e nelle sale operatorie del Policlinico di Milano. Un progetto che apre le porte a quella che potrebbe essere una rivoluzione, o comunque un significativo aiuto per medici e infermieri. L’Ai è già usata in modo sperimentale in altri ospedali nel campo dei referti in radiologia, ma da ottobre al Policlinico l’utilizzo sarà esteso a molte attività, tra cui quelle più delicate. Dal prossimo autunno entrerà negli interventi di chirurgia generale e nei trapianti di organi, in alcuni ambulatori selezionati, nel pronto soccorso per quanto riguarda la prima assistenza ai pazienti, fino alla diagnosi di alcune malattie rare e nella pneumologia.

Munich Re si ritira da diverse alleanze globali per il clima, tra cui l’iniziativa di investimento Net Zero Asset Owner Alliance (NZAOA). Il più grande riassicuratore al mondo cita come motivo la crescente ambiguità relativa ai requisiti legali e normativi in ​​diversi Paesi e la conseguente incertezza giuridica. Contattata da Handelsblatt, Munich Re ha rifiutato di commentare in che misura la decisione sia correlata agli sviluppi politici negli Stati Uniti. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ripetutamente criticato le aziende che adottano misure per la protezione del clima. Munich Re intende ora concentrarsi sul proprio contributo indipendente alla tutela del clima. Il riassicuratore afferma in una nota di essere convinto di poter perseguire i propri obiettivi climatici in modo autonomo e “più mirato e mirato”.