Mentre i sistemi pensionistici europei sono sempre più sotto pressione, un nuovo documento scritto dai giovani lancia un monito e una via da seguire. “Queste idee dimostrano quanto i giovani tengano a garantire una pensione equa e sostenibile per loro stessi e per le generazioni future”, scrivono gli autori.
Il documento è stato elaborato da giovani di tutta Europa coinvolti nell’European Youth Parliament (EYP). Si sono riuniti in occasione di forum internazionali a Salonicco e L’Aia, nonché alla Settimana europea della pensione a Bruxelles, dove hanno collaborato con esperti per esplorare le sfide pensionistiche che la loro generazione deve affrontare.
Riflettendo sul fatto che i sistemi pensionistici europei sono sottoposti a gravi pressioni a causa dell’invecchiamento della popolazione, del cambiamento dei modelli di lavoro e delle crescenti disuguaglianze, i giovani avvertono che, in assenza di una riforma, dovranno affrontare un pensionamento più tardivo e una minore sicurezza finanziaria, con un onere eccessivo per la loro generazione.
I giovani hanno avanzato anche proposte pratiche per rendere le pensioni più eque e affidabili, tra cui:
- Aumentare gradualmente le pensioni minime del primo pilastro per garantire standard di vita dignitosi a qualsiasi individuo in pensione
- Introdurre sistemi di crediti pensionistici, come quelli di Finlandia, Germania, Svezia e
Regno Unito, per compensare i periodi di disoccupazione, di assistenza o di malattia
o per il lavoro domestico non retribuito di lunga durata - Sostenere gli investimenti privati per i lavoratori più giovani e a basso reddito
- maggiori investimenti ai due estremi dello spettro d’età, attraverso incentivi fiscali o sostegno finanziario diretto per l’acquisto di una casa o per l’affitto per i più giovani
e maggiori investimenti pubblici nell’assistenza sanitaria e sociale per gli anziani, che
consentirebbero di aumentare i contributi precoci e di incrementare il reddito pensionistico disponibile post pensione - Lavorare per l’autoiscrizione alle pensioni professionali
- Estendere la copertura pensionistica a chi ha un lavoro non standard
- Migliorare l’educazione finanziaria, soprattutto per le donne e i gruppi vulnerabili
- Sostenere la creazione di sistemi pensionistici collettivi nazionali per i lavoratori non
coperti dai tradizionali accordi di primo e secondo pilastro, che dovrebbero
includere contributi condivisi da lavoratori e datori di lavoro (e potenzialmente dallo Stato). Ne sono un esempio il programma National Employment Savings Trust (NEST)
nel Regno Unito4647 e il Employee Capital Plans (PPK) in Polonia. Questi sistemi
dovrebbero essere organizzati sulla base dell’iscrizione automatica. - Promuovere schemi pensionistici con interfacce di facile utilizzo che consentano ai lavoratori di seguire i propri accantonamenti pensionistici sul sito
- la tracciabilità delle pensioni nei vari Paesi dovrebbe essere resa affidabile e semplice sul sito, seguendo l’esempio dell’European Tracking Service
- Promuovere la portabilità transfrontaliera dei prodotti pensionistici in tutta l’UE, in particolare approfondendo l’Unione del Risparmio e degli Investimenti. Inoltre, dovrebbero essere adottate misure per consentire un maggiore consolidamento dei ratei di diversi fondi pensione professionali, con una penalizzazione ridotta o nulla per i lavoratori.
- Per contrastare gli effetti della riduzione dei guadagni nell’arco della vita, dovrebbero essere previsti incentivi fiscali e pensionistici per il lavoro part-time dopo il pensionamento, in particolare per coloro che percepiscono prestazioni pensionistiche più basse a causa di precedenti impieghi non standard o di lacune nella carriera
- Riflettere sulla creazione di schemi di pensionamento progressivi, che diano l’opportunità di ridurre gradualmente le ore di lavoro e di ricevere prestazioni pensionistiche crescenti man mano che si supera l’età pensionabile prevista dalla legge.
Queste intuizioni sono state condivise durante la 15a Conferenza internazionale di Insurance Europe, tenutasi a Bruxelles il 5 giugno 2025, che ha riunito professionisti e leader del settore, decisori e oltre 50 giovani europei interessati.
Nicolas Jeanmart, Responsabile Assicurazioni Personali e Generali di Insurance Europe, ha commentato: “Questo documento dimostra che i giovani comprendono l’importanza della sfida pensionistica europea. Alcune delle loro proposte sono in linea con le priorità del nostro settore, come il riconoscimento dei diversi percorsi professionali, l’incremento del risparmio privato per integrare le pensioni statali e il miglioramento dell’educazione finanziaria. Gli assicuratori sono pronti a contribuire a colmare il gap di risparmio e a garantire la sicurezza pensionistica per tutti“.
La voce dei giovani è un chiaro invito all’azione, che esorta i politici ad ascoltare, innovare e collaborare a riforme che garantiscano dignità e sicurezza pensionistica a tutti gli europei.