di Leandro Giacobbi

Il 9 giugno 2025 su “Reinsurance News”, uno dei più noti portali di aggiornamenti mondiali sul business assicurativo, è tata pubblicata un’intervista a Megan Linkin di Swiss Re Corporate Solutions in merito ad un incremento della domanda di coperture parametriche per gli eventi atmosferici “estremi”.  Invitando ad una lettura integrale dell’intervista, ci permettiamo di segnalarne due aspetti veramente interessanti.

Il primo è un indennizzo che viene riconosciuto anche in assenza di un danno materiale e diretto. Se riprendiamo un attimo il funzionamento delle polizze parametriche, è ovvio che questa soluzione è in linea con la loro filosofia. Infatti, quest’ultime prevedono un algoritmo, riportato in polizza, che determina l’indennizzo in caso di sinistro e si ha il sinistro, quando un parametro, oggettivamente quantificabile, superi una determinata soglia (cosiddetta trigger), anch’essa prestabilita nella polizza stessa. Da questo assunto ne deriva:

  1. l’indennizzo non è commisurato al danno effettivamente subito e si basa su un importo «forfettario» prestabilito;
  2. il mancato superamento del parametro, anche in caso di danno subito dall’assicurato, non dà diritto ad alcun indennizzo.

In questo scenario, difficile capire in che cosa consista la novità presentata da Megan Linkin. L’elemento realmente innovativo è la customizzazione molto marcata della polizza parametrica. Infatti, oggi, eravamo abituati ad un’offerta di polizza parametrica per delle “famiglie” di rischi. Gli agricoltori per il rischio gelo o siccità oppure delle attività all’aperto per il rischio pioggia, (stabilimento balneari) ecc., mentre Swiss Re sostiene di avere sugli eventi atmosferici “estremi” una esperienza così consolidata e un data base così strutturato da poter accertare cliente per cliente quali tipi di eventi possono essere effettivamente perturbatori, anche in assenza di un danno materiale e diretto.

Si tratta, quindi, di costruire un prodotto assicurativo “tailor made” per i danni da riduzione di fatturato connessi ad un evento atmosferico che abbia raggiunto il mitico “trigger”. Per certi versi, in questa operazione, potrebbero anche essere riviste le coperture danni indiretti collegate al danno diretto a percentuale o loss of profit.

Il secondo elemento, altrettanto interessante, è il superamento della rigidità della polizza parametrica, sintetizzabile con lo slogan: o tutto o nulla, dove il nulla era la conseguenza automatica del mancato raggiungimento del “trigger”. Infatti, nell’intervista si parla di liquidazioni ridotte dinnanzi ad eventi di gravità inferiore. Quindi Swiss Re si dichiara disponibile a valutare strumenti di flessibilità dopo uno studio approfondito delle esigenze del cliente. Questo è un passaggio epocale per la polizza parametrica.

Appare evidente che la polizza parametrica si sta evolvendo nel suo sviluppo di risposta assicurativa ai pregiudizi economici derivanti dai sempre più frequenti eventi atmosferici “estremi”. Nel contempo, è palese come il dibattito dottrinale in Italia, ancora focalizzato sulle problematiche del “principio indennitario”, dimostri ancora una volta come il business assicurativo stia manifestando una capacità di risposta all’esigenze dei clienti “corporate” che va ben oltre le rigidità del nostro sistema normativo ancorato ad un Codice Civile promulgato con il Regio Decreto n. 262 del 16 marzo 1942.

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